Amityville Horror – Recensione della trilogia in Blu-ray di Koch Media
Box in 1000 copie numerate per la trilogia nata dal fortunato The Amityville Horror del 1979. Collana Midnight Factory di Koch Media
Il primo Amityville è ambientato a Long Island, nel 1974. I coniugi George e Kathy Lutz (James Brolin e Margot Kidder) acquistano casa ad Amityville a un prezzo stracciato. Quando incaricano un prete (Rod Steiger,) amico di Kathy, di benedire la loro nuova proprietà, prende il via una serie di misteriosi incidenti in primis ai danni del sacerdote.
George diventa sempre più violento e paranoico, Kathy ha crescenti difficoltà nel destreggiarsi tra gli inquietanti accadimenti dentro e fuori casa mentre la figlia Amy parla con un’amica immaginaria. Tutto riconduce a un altrettanto inspiegabile quanto efferato massacro della famiglia che precedentemente abitava in quella stessa casa.
The Amityville Horror
Il primo Amityville Horror è un’opera indipendente baciata da uno straordinario successo di pubblico alla sua uscita, film le cui medaglie vanno ben oltre i reali meriti. La casa maledetta, i delitti passati, il cimitero indiano, la presenza diabolica e la lotta con le simbologie cristiane: la pellicola presenta un campionario piuttosto completo di cliché di genere.
La sfida sarebbe risignificare gli stereotipi, o creare una tensione e una potenza visiva che li facciano funzionare al massimo grado, nascondendone la banalità dietro il terrore che provocano; ma il film di Stuart Rosenberg non raggiunge mai una temperatura e una tensione tali da rendere scomoda la visione, lasciando in vista tutti i pesanti limiti della sceneggiatura. Nomination agli Oscar per la colonna sonora di Lalo Schifrin; scritto da Sandor Stern, dal romanzo di Jay Anson.
Amityville II: The Possession
Nel 1982 Damiano Damiani si cimentò con l’horror firmando il prequel Amityville II: The Possession e, com’è nelle sue corde, riserva particolare attenzione alle dinamiche sociali di disgregazione familiare che potrebbero essere la vera causa delle prime manifestazioni paranormali.
Molto debitrice di altri titoli di genere, in primis L’esorcista (1973) di William Friedkin, la pellicola è scandita da tutti i crismi degli horror demoniaci: poco rischiosa e ancor meno coraggiosa, risulta presto prevedibile e inutilmente appesantita da sottolineature musicali didascaliche ed eccessive. Approssimativi e a tratti ridicoli gli effetti speciali.
Una curiosità: in seguito alla diatriba tra il produttore Dino de Laurentiis e il testimone degli orrori di Amityville George Lutz (che sosteneva la necessità di appoggiarsi per la stesura della sceneggiatura al testo The Amityville Horror Part II di John G. Jones, anziché a Murder Amityville di Hans Holzer scelto dalla produzione), il film dovette rinunciare ai riferimenti espliciti alla vicenda.
Amityville 3D
Il film di Damiani fu seguito da un terzo capitolo l’anno successivo, Amityville 3D, decisamente il minore dei tre e degno di nota al massimo per il primo ruolo importante su grande schermo di Meg Ryan. Diretto da un Richard Fleischer (Tora! Tora! Tora!, I nuovi centurioni, 2022 i sopravvissuti) a fine carriera e basato su una discutibile sceneggiatura. Fu impiegata la tecnica di ripresa stereoscopica “Arrivision”, che restituiva una rudimentale profondità di campo attraverso i noti occhiali a lenti colorate distribuiti all’ingresso in sala.
Trama e recensione a cura di LongTake
Amityville trilogia – Video & Audio
Tre film girati in pellicola, formato immagine per i primi due 1.85:1 mentre 2.35:1 per il terzo, risoluzione 1920 x 1080/23.97p, codifica AVC/MPEG-4 su dischi BD-50 doppio strato. La qualità tecnica è dignitosa per il primo film, in crescendo col secondo e sufficiente per il terzo. Anche se trattasi di scan mediamente recenti siamo sempre in presenza di materiale analogico che necessitava di ulteriore restauro e sistemazione di una serie di problematiche anche legate all’originale cinematografia.
La visione del terzo film è possibile sia 2D che in realD 3D, per coloro che possiedono un videoproiettore (e occhiali LCD) o un tv con lenti polarizzate. In questo caso il divertimento non dovrebbe mancare, anche perché il regista si preoccupò in più di un’occasione di “bucare” lo schermo. In bidimensionale si riscontrano limiti nel livello di dettaglio in secondo piano, opacità e ghosting per una visione poco efficace.
Tracce DTS-HD Master Audio 5.1 canali italiano e inglese (sempre 24 bit) per il primo film; DTS-HD Master Audio 2.0 italiano/inglese (sempre 16 bit) per il secondo; DTS-HD Master Audio 2.0 italiano/inglese e 5.1 inglese (sempre 16 bit) per il terzo. Il primo e il terzo film con le codifiche multicanale risultano i più interessanti, con transizioni in cui si avverte una più ampia presenza scenica anche dai canali posteriori. Ascolto ancor più vincente attraverso le tracce in lingua originale, tra dialoghi ed elementi discreti per l’impianto Home Theater.
Amityville trilogia – Extra
Numerosi gli extra specie per i primi due film. Per Amityville segnaliamo il commento del parapsicologo Dr. Hans Holzer, retrospettiva in compagnia di James Brolin e Margot Kidder (22′), la colonna sonora di Lalo Schifrin (10′). Per Amityville II intervista a Damiano Damiani (6′), intervista a Tommy Lee Wallace (12′), intervista a Rutanya Alda (14′), commento al film e intervista ad Alexandra Holzer, figlia del noto parapsicologo Dr. Hans Holzer (28′). Per Amityville 3 intervista all’attrice Candy Clark (10′). Sottotitoli in italiano ovunque.