Lo Spazio è sempre più affollato e il rischio di collisioni con il nostro pianeta va quindi affrontato in tempo per evitare situazioni potenzialmente catastrofiche.
Per questo è stato lanciato il progetto quadriennale Stardust Reloaded, che si propone di trovare soluzioni preventive al problema, utilizzando 4 milioni di euro finanziati dal programma Horizon2020 – Marie Sklodowska-Curie Actions Initial Training Networks.
Il progetto analizzerà metodi innovativi per l’individuazione e l’eventuale deviazione di asteroidi in rotta di collisione con la Terra, consentendo al contempo di migliorare le conoscenze su forma, peso, composizione e dinamica di questi corpi celesti. Stardust-R indagherà anche sull’utilizzo delle risorse minerali di cui sono ricchi gli asteroidi, che, una volta individuati e raggiunti, possono essere utilizzati come miniere di metalli rari, grazie a tecniche di asteroid mining.
La parte di progetto a cura del Politecnico di Milano, coordinata dal prof. Francesco Topputo del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali, studierà in particolare l’applicazione di tecniche di navigazione autonoma e controllo orbitale dei CubeSats, i nanosatelliti utilizzati per missioni verso asteroidi o comete, allo scopo di studiarne forma e caratteristiche o prelevare campioni da riportare sulla Terra. L’obiettivo è contenere la proliferazione di sonde interplanetarie verso questi corpi celesti, sviluppando algoritmi in grado di guidare i satelliti in maniera autonoma, ed ottenere così un considerevole risparmio di tempo e risorse economiche.
Coordinato dalla University of Stratchclyde in Scozia, Stardust – R, oltre al Politecnico di Milano, comprende 20 partner tra cui l’Agenzia Spaziale Europea e le agenzie nazionali di Francia e Germania. Nel suo complesso il progetto permetterà di finanziare 15 borse di dottorato per altrettanti giovani ricercatori. Uno di loro sarà reclutato al Dipartimento sotto la supervisione del prof. Topputo.