Prenderà il via lunedì primo febbraio prossimo la Geology & Planetary Mapping Winter School . La scuola,  che si svolgerà in formato virtuale fino al 5 febbraio, darà risalto a temi fondamentali per l’interpretazione e la conoscenza delle superfici planetarie e quindi della ricostruzione della storia evolutiva dei pianeti. Tale scuola arriva in conclusione del progetto H2020 PLANMAP che si è prefissato per la prima volta a livello europeo di porre le basi per la costruzione di un network di competenze scientifiche fondamentali per produrre delle mappe geologiche delle superfici planetarie con dati di alto livello. Il progetto ha creato delle linee guida per integrare informazioni che provengono da camere e da spettrometri, e ricostruire in 3D la geologia della superficie e del sottosuolo di diversi corpi rocciosi del Sistema solare.

La scuola, che si svolge in un momento di grande difficoltà legato alla pandemia da Covid19, ha avuto inaspettatamente un consenso elevatissimo con più di 200 iscritti che vanno da tesisti triennali fino a giovani postdoc, raggiungendo persone da diversi Paesi ed allargando quindi ben al di fuori dei confini europei la comunità dedita alla cartografia geologica planetaria e ai suoi derivati. Inoltre, ha dato l’opportunità a diversi studenti provenienti da paesi in via di sviluppo, quindi in genere economicamente sfavoriti,  di partecipazione ad una scuola di alta formazione senza alcun costo.

Tale scuola è co-organizzata con il progetto GMAP che si prefigge di consolidare il network iniziato da PLANMAP e porre basi sempre più solide per quella che potrà essere la nuova “scuola” di cartografia geologica planetaria anche a livello europeo. L’Europa infatti per quanto concerne questi argomenti  è sempre rimasta subordinata agli Stati Uniti, supportati dalla consolidata infrastruttura dell’USGS. INAF partecipa ad entrambi i progetti come uno dei partner principali, grazie alle  competenze  sviluppate negli anni in diverse sue sedi nell’analisi di dati spettrali e nella cartografia geologica. In particolare alla scuola contribuiscono in qualità di docenti, istruttori e leader di attività pratiche diversi colleghi dello IAPS: Francesca Altieri, Cristian Carli, Alessandro Frigeri, Valentina Galluzzi, Lorenza Giacomini, Laura Guzzetta e Francesca Zambon, con il supporto inoltre di Giuseppe Di Persio.

La qualità e la risoluzione raggiunta dai dati provenienti da numerose missioni spaziali rivolte all’esplorazione del Sistema Solare rendono possibile la realizzazione di carte geologiche con una precisione inimmaginabile solo una decina di anni fa e permettono oggi di realizzare prodotti che si avvicinano a quelli normalmente ottenuti per studi geologici sulla Terra. E’ quindi estremamente importante formare una nuova generazione di planetologi che possa affrontare adeguatemene le sfide che il futuro della esplorazione planetaria riserverà loro.

Entrambi i progetti PLANMAP e GMAP, come pure la scuola, sono coordinati da Matteo Massironi, del Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova,  e da Angelo Pio Rossi, della Jacobsen University di Brema. Matteo Massironi commenta così: “Il crescente interesse verso l’esplorazione planetaria anche di tipo robotico ed umano, rende la cartografia geologica planetaria oggi più che mai necessaria per la pianificazione di missioni, studi scientifici, individuazione e valutazione di risorse in loco. La cartografia geologica è quindi uno degli strumenti che  verrà sempre più utilizzato e l’elevata partecipazione a questa scuola dimostra che i tempi sono maturi per rendere i metodi di cartografia fruibili ad una comunità il più ampia possibile”.

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