Il Misery Index Confcommercio di ottobre 2021 si è attestato su un valore stimato di 16,9, in aumento di tre decimi di punto su settembre. L’indicatore anche nella formulazione attuale, che sottostima la disoccupazione estesa in considerazione dell’impossibilità di enucleare il numero di scoraggiati e sottoccupati, si conferma su livelli storicamente elevati. A fronte di una graduale “normalizzazione” del mercato del lavoro, negli ultimi mesi si è assistito ad una decisa e progressiva ripresa del processo inflazionistico, in una sorta di staffetta tra le due componenti macroeconomiche del disagio sociale. Le tensioni, pur riguardando ancora in misura molto accentuata gli energetici, cominciano ad interessare in misura più significativa altri segmenti del consumo. Il permanere e l’ampliarsi del fenomeno rappresenta, allo stato attuale, una delle principali incognite sulle possibilità di crescita dell’economia e dell’occupazione nel 2022.
Ad ottobre il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 9,4%, in aumento di due decimi di punto su settembre. Il dato riflette un moderato recupero dei livelli occupazionali e un incremento del numero di persone in cerca di lavoro. La ripresa dell’attività economica ha riportato ormai gran parte degli inattivi sul mercato, senza particolari peggioramenti sul versante della disoccupazione ufficiale.
A ottobre 2021 le ore autorizzate di CIG sono state oltre 66 milioni a cui si sommano gli oltre 33 milioni di ore per assegni erogati da fondi di solidarietà. Del totale delle ore autorizzate il 64,9% aveva causale Covid-19, dato che seppure in progressiva riduzione conferma le difficoltà delle imprese e del mondo del lavoro ad uscire completamente dalla fase emergenziale. In termini di ore di CIG effettivamente utilizzate destagionalizzate e ricondotte a ULA, si stima che questo corrisponda a poco più di 312mila unità lavorative standard, dato in ridimensionamento rispetto ai mesi precedenti. Il combinarsi di queste dinamiche ha portato il tasso di disoccupazione esteso all’11,5%.
Ad ottobre i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto hanno registrato un aumento del 3,1% su base annua, valore che non si registrava da inizio 2017.