Secondo le stime preliminari, nel mese di aprile 2024 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività aumenta dello 0,2% su base mensile e dello 0,9% su base annua.
Il lieve rallentamento del tasso d’inflazione si deve all’ampliarsi su base tendenziale della flessione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati e alla decelerazione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti, dei Servizi vari, dei Beni non durevoli e dei Beni alimentari non lavorati; per contro, si registra un’accelerazione dei prezzi dei Tabacchi, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei Beni energetici regolamentati.
Nel mese di aprile l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera da +2,3% a +2,2% e quella al netto dei soli beni energetici da +2,4% a +2,2%.
La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni registra una flessione leggermente più ampia e quella dei servizi è in lieve decelerazione, determinando un aumento del differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano.
L’aumento congiunturale dell’indice generale riflette, per lo più, la crescita dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, dei Tabacchi, dei Servizi relativi ai trasporti e dei Beni alimentari lavorati. Gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi dei Beni energetici regolamentati e non regolamentati.
L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,6% per l’indice generale e a +1,7% per la componente di fondo.
In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo aumenta di 0,6% su base mensile, per la fine dei saldi stagionali, di cui il NIC non tiene conto, prolungatisi in parte anche a marzo, e dell’1% su base annua.