Secondo i dati pubblicati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ad aprile le immatricolazioni di autovetture nuove sono state 125.805, con un incremento del +29,2% rispetto ai magri dati di chiusura di aprile 2022 influenzati dall’attesa degli incentivi e dalla crisi dei microchip. Nel primo quadrimestre del 2023 si raggiungono quindi le 552.850 unità, in aumento del +26,9% rispetto ai volumi del periodo gennaio-aprile 2022, anche se nel confronto con il primo quadrimestre 2019 mancano all’appello ancora circa 160.00 pezzi.
«Anche nel mese appena trascorso riscontriamo uno stallo nell’impiego delle risorse Ecobonus destinate a favorire gli acquisti di vetture a zero o bassissime emissioni. Dalla partenza della misura ad oggi, tali fondi hanno segnato un utilizzo del 12,9% sulla fascia 0-20 g/Km di CO2 e appena del 6,4% per quella successiva 21-60 g/Km di CO2. Poca cosa!», dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto «Se procediamo di questo passo gli avanzi saranno consistenti anche quest’anno, mentre se si vuole davvero favorire il rinnovo del parco obsoleto e accelerare sui veicoli green, non solo in termini percentuali ma soprattutto nei volumi venduti e circolanti, va ridefinito il sistema dei contributi statali, migliorando l’impiego delle risorse correnti e di quelle avanzate nel 2022, nonché promuovendo una politica fiscale maggiormente premiante per i veicoli ambientalmente sostenibili. Attendiamo, pertanto, di conoscere come il Governo intenda migliorare il meccanismo di incentivazione volto a diminuire l’impronta di anidride carbonica delle autovetture e accompagnare adeguatamente la transizione dell’automotive».
«Infatti, siamo ancora in un contesto macroeconomico in cui i prezzi dell’elettrico, oltre all’inflazione già elevata, sono più alti delle corrispondenti motorizzazioni a combustione interna, quindi, è fondamentale l’intervento pubblico per recuperare questo gap e stimolare gli acquisti di veicoli elettrici e a basso impatto ambientale da parte di tutte le fasce di clientela e, in particolare, del comparto delle flotte che risulta determinante per allargare la conoscenza e la fiducia verso la mobilità elettrificata. Al contempo», continua De Stefani, «è necessario sostenere gli investimenti per la realizzazione di infrastrutture e punti di ricarica elettrica rapidi ed affidabili, sia in ambito pubblico che privato, semplificando procedure e accorciando le tempistiche di attuazione previste dalle varie disposizioni normative vigenti».
Dal punto di vista delle alimentazioni, ad aprile le BEV sono aumentate del +31,6% ma i volumi totali da inizio anno rimangono deboli e la rappresentatività sul mercato totale è pari al 3,7%, mentre le ibride plug-in nel mese sono in crescita del +7,9% e nei primi quattro mesi del 2023 raggiungono una share del 4,5%; le ibride non ricaricabili mantengono una quota del 34,7% ad aprile e del 35,5% nel periodo gennaio-aprile. Le autovetture a benzina e diesel vedono nel mese rispettivamente un incremento del +38,7% e +20,7% e rimangono stabili in termini di quota nel primo quadrimestre dell’anno: 27,8% per benzina e 19,3% per diesel. Infine, le vetture targate a Gpl rappresentano l’8,3% dell’immatricolato di aprile e il 9% nel cumulato, mentre quelle a metano sempre in fortissimo calo del -89,3% oramai non sono più significative sul totale.
Con riferimento ai canali di distribuzione, il comparto dei privati registra una variazione positiva del +16,9% con una quota mensile del 48,6%; tuttavia, nel primo quadrimestre 2023 nonostante la crescita pari al +11,3%, la quota del 54% risulta inferiore di 7,5 p.p. su quella del periodo gennaio-aprile 2022. Anche le immatricolazioni a società ottengono un aumento del +16% mentre il noleggio mette a bilancio un’ulteriore crescita del +54,5% portando a chiudere i primi quattro mesi del 2023 con una crescita del +72,2% e una quota del 32,5% sul mercato complessivo.
Negli ultimi tre giorni di aprile è stato immatricolato ben il 47,3% del totale mercato, mentre le auto-immatricolazioni di case e concessionari, secondo le elaborazioni sui dati Dataforce, hanno rappresentato il 9,1% dei volumi di vendita mensili, con un incremento del +26,1% sull’analogo mese 2022.