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Si è riunito il Consiglio di Amministrazione di A2A S.p.A. che ha esaminato e approvato i progetti del Bilancio separato e della Relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2020. 

“In un anno caratterizzato dall’emergenza pandemica, il Gruppo ha fatto registrare risultati positivi in linea con l’esercizio precedente, a conferma della sua solidità. A2A ha continuato, durante tutto l’anno, a garantire servizi essenziali ai cittadini, dimostrando capacità di reazione, grande professionalità e senso di responsabilità delle sue persone” ha dichiarato l’Amministratore Delegato di A2A Renato Mazzoncini “Il 2020 è stato anche un anno di investimenti record, pari a 738 milioni di euro, in 
aumento rispetto all’anno precedente e all’80% coerenti con gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030. La proposta di un dividendo in crescita rispetto al 2019 testimonia l’attenzione di A2A nei confronti degli azionisti e conferma la fiducia in un modello di business basato su sviluppo sostenibile e creazione di valore come previsto dal Piano Industriale 2021-2030”.

I risultati hanno registrato una contrazione nella prima metà dell’anno in concomitanza con le sospensioni delle attività economiche disposte dalle autorità sanitarie e un parziale recupero nei mesi successivi. 
Gli impatti dell’emergenza economica per il Gruppo A2A sono stati diversamente distribuiti nei mesi dell’anno e nelle aree di attività, in misura minore per i settori regolati e con un peso maggiore per quelli più esposti alle dinamiche energetiche di prezzo e consumi. 

Il Margine Operativo Lordo si è attestato a 1.204 milioni di euro, grazie ad un significativo recupero nel quarto trimestre, mentre il Margine Operativo Lordo Ordinario è risultato pari a 1.191 milioni di euro, allineato al 2019, nonostante il contesto fortemente critico del 2020. L’Utile netto è pari a 364 milioni di euro. Gli Investimenti sono stati pari a 738 milioni di euro, in crescita del +18% rispetto al 2019, di cui circa l’80% coerenti con gli obiettivi ONU dell’Agenda 2030 e circa il 40% inerenti l’economia circolare. La Posizione Finanziaria Netta è pari a 3.472 milioni di euro. 

Per quanto attiene i consumi energetici in particolare, il fabbisogno netto di energia elettrica in Italia del 2020 è stato pari a 302.751 GWh, evidenziando una contrazione del 5,3% rispetto ai volumi dell’anno precedente; nell’anno trascorso, inoltre, la domanda di gas naturale ha registrato un calo del 4,1% rispetto al 2019 attestandosi a 70.727 Mmc, livello più basso degli ultimi quattro anni. 

In relazione alla dinamica dei prezzi dei beni energetici, nel 2020 la fase di decrescita, già in corso alla fine del 2019, è stata accentuata dall’emergenza sanitaria. Il PUN ha registrato una diminuzione del 25,7% attestandosi a 38,9 euro/MWh: i valori hanno segnato minimi storici nel mese di maggio, per poi risalire fino a raggiungere nel mese di dicembre la quotazione di 54 euro/MWh. Valori medi in diminuzione sono stati registrati anche per il prezzo nelle ore di alto carico. 

Il prezzo medio del gas al PSV del 2020 è stato pari a 10,4 euro/MWh, in diminuzione del 35,5% rispetto all’anno precedente. In particolare si evidenzia una dinamica ribassista concentrata nel primo semestre del 2020, con i minimi storici del mese di giugno, e un trend in risalita con il picco di 16,3 euro/MWh nel mese di dicembre. 

Le dinamiche evidenziate, la necessità di assicurare la continuità operativa e la volontà di rilancio per contribuire allo sviluppo sostenibile del Paese hanno comportato: contrazione del fatturato; stabilità della marginalità ordinaria, registrata grazie ad accorte attività di copertura delle produzioni energetiche, svolte nei mesi precedenti la pandemia, e ad azioni di mitigazione degli effetti negativi dell’emergenza sanitaria, sempre garantendo elevati standard di qualità nei servizi erogati e di sicurezza per i dipendenti; significativo incremento degli investimenti. Nel 2020 il Gruppo è riuscito a realizzare 738 milioni di investimenti, destinando la maggior parte delle risorse alla sostenibilità ambientale. Circa l’80% di questi, infatti, è classificabile come “sostenibile”, in coerenza con gli obiettivi dettati dall’Agenda ONU 2030. Coerentemente con la strategia di A2A, gli interventi si sono basati su due pillar: economia circolare e transizione energetica. In particolare, il 40% circa degli investimenti realizzati riguarda interventi finalizzati al recupero di materia ed energia, alla riduzione degli sprechi delle risorse idriche e all’ampliamento della capacità di depurazione delle acque in ottica di economia circolare. 

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