I dati pubblicati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti indicano che a novembre sono state immatricolate 139.278 autovetture nuove, con un incremento del 16,2% sui volumi dello stesso periodo del 2022. L’aumento su base annua è pari a +20,1%, per un totale di 1.455.271 unità contro 1.211.808 dei primi undici mesi 2022.

«L’andamento del mercato non presenta modifiche di rilievo rispetto alle tendenze emerse nei mesi precedenti: l’elettrico non è in grado di innescare la marcia trainante delle vendite e lo stock di auto-immatricolazioni di veicoli a bassissime emissioni sta tornando a crescere, due fattori che stanno assorbendo enormi risorse economiche e impattano sui bilanci dei Dealer. A questo scenario si aggiungono anche i persistenti problemi legati alla logistica delle merci che fanno ritardare le consegne dei veicoli, contribuendo a ‘surriscaldare’ i rapporti con la clientela», dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.

«A un mese dalla chiusura dell’anno, che stimiamo chiudere intorno a 1.580.000 autovetture, rileviamo ancora la mancata modifica dello schema degli incentivi alla domanda che porterà ad avere anche per il 2023, un rilevante avanzo di risorse nelle fasce 0-20 e 21-60 g/km di CO2, dimostrando l’inefficacia dei numerosi paletti fissati dall’attuale normativa».

«Al contrario», continua De Stefani «la rimodulazione del vigente piano Ecobonus, insieme ad una revisione della fiscalità dell’auto aziendale, sarebbe in grado di agevolare la sostituzione di modelli endotermici con alternative a bassissime emissioni e questo rappresenta la vera sfida della transizione ecologica, riguardo alla quale l’Italia si presenta molto indietro rispetto agli altri Paesi europei. Non dimentichiamoci inoltre che per il 2024 sono disponibili ulteriori 630 milioni per autovetture e commerciali leggeri che sommati ai residui 2022 e 2023 costituiscono un cospicuo plafond per stimolare adeguatamente gli acquisti di veicoli non inquinanti».

«Attendiamo, al più presto, un confronto allargato con il Governo così da poter rimettere in pista risorse preziose per agevolare il ricambio del parco circolante. Procrastinare ulteriormente questa decisione, in attesa degli esiti del cd “Tavolo Sviluppo Automotive” e la ventilata ipotesi del cd Leasing Sociale, significherebbe rallentare ulteriormente il conseguimento di effetti reali sul mercato e sull’ambiente», conclude De Stefani.

Dal punto di vista delle alimentazioni, a novembre la quota di mercato delle auto elettriche è salita al 5,7% dal 4,2% di novembre 2022 ma da inizio anno la rappresentatività è pari al 4%, appena lo 0,4% in più sul 2022. Le auto plug-in segnano nel mese un calo del -14,7%, con una modesta quota di mercato al 4,1%; su base annua l’aumento è minimo e pari al 4,5%, con la quota che scende al 4,4% dal 5,1% dello scorso anno. Le ibride elettriche con un incremento nel mese del 31,3%, mantengono la leadership del mercato con una quota del 37,9%; nel cumulato crescono del 27,9% raggiungendo una share del 36,2%. Le auto a benzina ottengono una quota del 28% grazie ad un aumento nel mese pari al 19,4%. Diesel e metano a novembre flettono rispettivamente del 7,9% e 46,3%, il Gpl è stabile; su base annua la rappresentatività è pari a 17,7% per il diesel, 9,1% per il Gpl e 0,1% per il metano.

Sul fronte dei canali di vendita, quello dei privati ha avuto un incremento del 17,1% sullo stesso mese 2022 mentre nei primi undici mesi del 2023 la crescita è stata pari al 13,1%, con una quota di mercato cumulata del 56%. Le immatricolazioni a società hanno registrato +43,1% nel mese, con un progressivo da inizio anno del +32,1%. Il noleggio nel suo complesso, invece, a novembre ha maturato un magro aumento dell’1,6% mentre su base annua il progresso è del +28,3%, con una rappresentatività che è passata a 29,1% dal 27,2% del 2022.

Negli ultimi tre giorni di novembre è stato immatricolato il 38,7% del totale mercato, mentre le auto-immatricolazioni di case e concessionari, secondo le elaborazioni Federauto sui dati Dataforce, hanno rappresentato il 10,8% dei volumi di vendita mensili, con un incremento del 61,6% rispetto a novembre 2022.

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