Secondo le stime preliminari, nel mese di novembre 2019 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività registra una variazione nulla su base mensile e un aumento dello 0,4% su base annua.
La lieve accelerazione dell’inflazione è imputabile prevalentemente ai prezzi dei Beni alimentari lavorati, a quelli dei Beni non durevoli e alla riduzione della flessione dei prezzi dei Beni durevoli; tali andamenti sono stati solo in parte compensati dal rallentamento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti.
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano entrambe da +0,7% a +1%.
La variazione nulla su base congiunturale è dovuta alla compensazione di dinamiche opposte: da un lato l’aumento dei prezzi dei Beni alimentari, sia nella componente lavorata che non, e dei Beni non durevoli; dall’altro le diminuzioni, dovute per lo più a fattori stagionali, dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona.
Si riduce la flessione dei prezzi dei beni, mentre rimane stabile la crescita dei prezzi dei servizi; il differenziale inflazionistico rimane positivo e pari a +1,3 punti percentuali.
L’inflazione acquisita per il 2019 è +0,6% per l’indice generale e +0,5% per la componente di fondo.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dell’1,1% su base annua e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto dello 0,7%, registrando in entrambi i casi una crescita più sostenuta di quella riferita all’intero paniere.
Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo diminuisce dello 0,1% su base mensile e aumenta dello 0,4% su base annua.