Nel mese di novembre, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività registri una diminuzione dello 0,1% su base mensile e dello 0,2% su base annua, confermando la stima

L’inflazione rimane negativa per il settimo mese consecutivo, a causa prevalentemente dei prezzi dei Beni energetici, ma il lieve attenuarsi della flessione rispetto a quella di ottobre si deve ai prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e al calo meno marcato di quelli dei Servizi relativi ai trasporti.

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici accelerano entrambe rispettivamente da +0,2% a +0,4% e da +0,5% a +0,6%.

La diminuzione congiunturale dell’indice generale è dovuta prevalentemente al calo dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della person, solo in parte compensata dall’aumento dei Beni alimentari non lavorati.

L’inflazione acquisita per il 2020 è pari a -0,2% per l’indice generale e a +0,5% per la componente di fondo.

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rimangono stabili a +1,2%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto continuano a registrare una flessione.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo registra una variazione tendenziale nulla su base mensile e una diminuzione dello 0,3% su base annua, confermando la stima preliminare. La flessione meno marcata si deve per lo più alle dinamiche dei prezzi delle stesse componenti merceologiche che spiegano l’attenuarsi della diminuzione su base annua dell’indice NIC, ma con un’amplificazione dei loro effetti dovuta al maggior peso con cui queste componenti contribuiscono per l’IPCA alla variazione dell’indice generale.

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