Nel mese di novembre 2019, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registri una diminuzione dello 0,2% su base mensile e un aumento dello 0,2% su base annua; la stima preliminare era +0,4%.
La stabilità dell’inflazione caratterizza quasi tutti i comparti merceologici e i pochi scostamenti rispetto al mese di ottobre si bilanciano. In particolare il rallentamento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti viene compensato dalla minore ampiezza della flessione dei prezzi dei Beni durevoli e dall’accelerazione di quelli dei Beni semidurevoli.
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, è stabile a +0,7%, mentre quella al netto dei soli beni energetici accelera lievemente da +0,7% a +0,8%.
La diminuzione su base congiunturale dell’indice generale è dovuta essenzialmente al calo, dovuto per lo più a fattori stagionali, dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, solo in parte bilanciato dall’aumento congiunturale dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati.
Si riduce la flessione dei prezzi dei beni, mentre rallenta la crescita dei prezzi dei servizi; il differenziale inflazionistico rimane positivo e pari a +1,4 punti percentuali.
L’inflazione acquisita per il 2019 è +0,6% per l’indice generale e +0,5% per la componente di fondo.
Per i prodotti di largo consumo, la crescita dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona e quella dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rimangono stabili, registrando in entrambi i casi una crescita più sostenuta di quella riferita all’intero paniere.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo diminuisce dello 0,3% su base mensile e aumenta dello 0,2% su base annua; la stima preliminare era +0,4%.