Il Misery Index Confcommercio di novembre 2021 si è attestato su un valore stimato di 16,6, in riduzione di un decimo di punto su ottobre. L’indicatore anche nella formulazione attuale, che sottostima la disoccupazione estesa in considerazione dell’impossibilità di enucleare il numero di scoraggiati e sottoccupati, si conferma su livelli storicamente elevati segnalando, nell’ultimo trimestre una sostanziale stasi. Gli effetti positivi derivanti dalla graduale “normalizzazione” del mercato del lavoro, sono stati neutralizzati dalla continua e decisa ripresa del processo inflazionistico che, peraltro, non appare destinato a esaurirsi nel breve periodo, proprio in considerazione del diffondersi delle tensioni dagli energetici ad altri importanti segmenti dei consumi delle famiglie. Ciò amplia lo stato d’incertezza sulle prospettive a breve della ripresa e del mercato del lavoro.
A novembre il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 9,2%, in diminuzione di due decimi di punto su ottobre. Il dato è sintesi di un recupero dei livelli occupazionali e di una riduzione del numero di persone in cerca di lavoro. A questa evoluzione ha continuato ad associarsi il progressivo ritorno sul mercato del lavoro di parte degli inattivi.
A novembre 2021 le ore autorizzate di CIG sono state quasi 70 milioni a cui si sommano gli oltre 21 milioni di ore per assegni erogati dai fondi di solidarietà. Del totale delle ore autorizzate il 38,5% aveva causale Covid-19, in netta riduzione rispetto a ottobre. Va segnalato come quasi il 70% delle ore autorizzate con questa causale sia riconducibile a imprese del turismo, del commercio e dei servizi di mercato, a conferma di come molte aziende del terziario si trovino a vivere ancora una situazione emergenziale.
In termini di ore di CIG effettivamente utilizzate destagionalizzate e ricondotte a ULA, si stima che questo corrisponda a poco più di 222mila unità lavorative standard, dato in ridimensionamento rispetto ai mesi precedenti. Il combinarsi di queste dinamiche ha portato il tasso di disoccupazione esteso all’11%.
A novembre i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto hanno segnalato una decisa accelerazione, attestandosi al 3,7% su base annua, fenomeno che non sembra destinato ad arrestarsi nel breve periodo.