A novembre, secondo i dati diffusi dal CED del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le immatricolazioni di autovetture hanno registrato una crescita del 14,7% rispetto al pari periodo 2021, mentre nel progressivo annuo i volumi segnano una flessione delL’11,6%, ovvero 1.211.769 contro 1.371.315 unità del 2021. Il calo è del 31,7% rispetto all’anno pre-pandemia, con un disavanzo di oltre 560.000 pezzi.
«Il mercato dell’auto segna il quarto segno positivo consecutivo, per effetto soprattutto di un confronto con novembre 2021 che era stato davvero depresso nei volumi e della recente inclusione del noleggio tra i beneficiari degli ecobonus statali. Tuttavia, i fattori di instabilità e di incertezza legati alle supply chain, all’inflazione e ai costi energetici non sono ancora superati e si prolungheranno probabilmente per tutto il 2023, su cui tra l’altro spira il rischio di recessione e di ulteriore indebolimento della domanda», dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.
«L’anno in corso si appresta a chiudere con volumi di vendita poco sopra 1 milione e 300mila autovetture, dunque con un’ulteriore frenata del mercato rispetto al 2021 e in particolare della domanda dei privati, lasciando irrisolti diversi nodi strategici per la transizione ecologica. Restano, infatti, ancora nel cassetto dei decreti inattuati i contributi per gli investimenti in infrastrutture di ricarica elettrica di imprese, professionisti e di utenti privati, i quali, invece, rappresentano tasselli centrali per una ampia diffusione dei veicoli elettrici, soprattutto in vista dello stringente limite temporale alle vendite dei veicoli endotermici, fissato dall’Europa al 2035. Limite – aggiunge De Stefani – che auspico venga ricalibrato in funzione della neutralità tecnologica all’abbattimento della CO2, in quanto gli utilizzatori privati saranno certamente i primi ad essere incisi da questo cambiamento forzato».
«Inoltre, ritengo che l’introduzione di un credito di imposta esteso fino a tutto il 2030 per l’installazione di infrastrutture di ricarica elettrica ultraveloce da parte degli operatori di vendita e assistenza degli autoveicoli, insieme allo snellimento delle pratiche per l’implementazione dei punti di ricarica, possa migliorarne la fruibilità e contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati dalla strategia europea per una mobilità sostenibile».
«Nei prossimi giorni tornerà a riunirsi il Tavolo automotive presso il Mimit. Si tratta di un passo importante con il quale riprendere il dialogo istituzionale sui temi cari al settore automotive, partendo il 5 dicembre dagli investimenti produttivi in Italia e solo successivamente sugli aspetti del mercato. Fondamentale, per noi, resta la prospettiva di revisione della fiscalità sull’auto aziendale, con la detraibilità totale dell’IVA per chi acquista auto a bassissime emissioni di anidride carbonica: l’auspicio è che il nuovo Governo possa finalmente mettere mano su questo rilevante dossier al fine di accelerare la sostituzione del parco circolante più vecchio, inquinante e insicuro. È evidente come senza una strategia politica a tutto tondo e tecnologie maggiormente competitive in grado di creare valore ai vari livelli della filiera, il salto verso la completa elettrificazione a zero emissioni al 2035 non sarà privo di incognite», conclude De Stefani.
Analizzando con maggior dettaglio il mercato, i privati si mantengono agli stessi livelli di novembre 2021 mentre da inizio anno l’arretramento è del 17,1% e al 59,4% da inizio anno. Il canale delle società evidenzia un lieve incremento del 3,9% nel mese, negli undici mesi invece flessione è del 14,4%. Il noleggio spinto dagli incentivi fa registrare complessivamente un consistente incremento, arrivando ad una quota di mercato sul mese del 30,3%.
Sul lato delle alimentazioni, le immatricolazioni di auto elettriche hanno subito a novembre un decremento del 26,1% con una riduzione della quota dal 4,4% degli undici mesi 2021 al 3,7% dello stesso periodo del 2022. Le plug-in sono in territorio positivo nel mese mentre nel periodo gennaio-novembre la diminuzione è del 6,7%. Le vetture a Gpl ottengono +37% a novembre, rappresentando l’11,3% del mercato e l’8,9% da inizio 2022; le vetture a metano sono inesorabilmente in picchiata e valgono appena lo 0,8% del mercato 2022. Benzina e diesel crescono rispettivamente del 14,8% e 13,8%, con una quota di mercato del 27,2% e 18%; negli undici mesi 2022, le immatricolazioni di autovetture a benzina si sono ridotte del 18,1% e quelle del diesel del 22,6%.
Negli ultimi tre giorni di novembre è stato immatricolato il 39,1% del totale mercato, mentre le auto-immatricolazioni di case e concessionari, secondo le elaborazioni sui dati Dataforce, hanno rappresentato circa il 7,8% dei volumi di vendita mensili, in flessione del 6,7% sui volumi dello stesso mese dello scorso anno.