A novembre si stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, diminuisca del 2% rispetto al mese precedente e aumenti del 3,8% nella media del trimestre settembre-novembre rispetto al trimestre luglio-agosto.
Anche gli ordinativi destagionalizzati registrano a novembre un calo su base mensile e un incremento su base trimestrale; in particolare la riduzione rispetto a ottobre si attesta all’1,3%, mentre l’incremento della media degli ultimi tre mesi rispetto ai tre mesi precedenti è pari al 5,1%.
La dinamica congiunturale del fatturato riflette un calo del 2,5% per il mercato interno e una flessione dell’1% per quello estero. Per gli ordinativi, invece, la diminuzione è sintesi di una contrazione delle commesse provenienti dal mercato interno e di una crescita di quelle provenienti dall’estero.
Con riferimento agli indici destagionalizzati dei raggruppamenti principali di industrie, a novembre solo i beni intermedi segnano un aumento congiunturale dello 0,8%; i beni strumentali e i beni di consumo registrano un calo di entità pressochè analoga; l’energia continua a contrarsi in maniera significativa.
Corretto per gli effetti di calendario, il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali del 4,6%, con cali di ampiezza simile per i due mercati: -4,5% quello interno e -4,9% quello estero.
Con riferimento al comparto manufatturiero, le altre industrie manifatturiere e la metallurgia registrano la crescita tendenziale più rilevante, mentre l’industria tessile e dell’abbigliamento e il settore della raffinazione del petrolio continuano a segnare le peggiori performance.
In termini tendenziali l’indice grezzo degli ordinativi aumenta del 5,3%, con risultati positivi su entrambi i mercati. La maggiore crescita tendenziale si registra nel settore dei computer e dell’elettronica e nel comparto dei mezzi di trasporto, mentre i risultati peggiori si rilevano per i macchinari e le attrezzature e nell’industria industria tessile e dell’abbigliamento.