A novembre 2020 Misery Index Confcommercio in aumento
Il MIC di novembre 2020 si è attestato su un valore stimato di 21,2, in aumento di due decimi di punto su ottobre. Il riacutizzarsi della pandemia e le restrizioni alla mobilità e alle attività produttive hanno prodotto un ulteriore ampliamento dell’area del disagio sociale. Ampliamento che per il momento rimane su valori ancora contenuti, in considerazione delle limitazioni ai licenziamenti e del permanere di una situazione di deflazione. L’acuirsi della crisi, con il rischio sempre più concreto per molte imprese di uscire dal mercato con la conseguente perdita di posti di lavoro, potrebbe portare in primavera ad un deciso peggioramento dell’indicatore.
A novembre il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato all’8,9%, in diminuzione di sei decimi di punto su ottobre. Il dato riflette una crescita dei livelli occupazionali, associata a una marcata riduzione del numero di persone in cerca di lavoro. Il fenomeno sottintende, come già accaduto in primavera, la traslazione di parte dei disoccupati verso l’inattività, viste le difficoltà in questo momento di svolgere un’attività di ricerca.
Includendo una parte dei sottoccupati tra i disoccupati, fermo restando il complesso delle persone presenti sul mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione si attesta al 10,7%, stabile su ottobre. Per quanto concerne gli scoraggiati nell’ultimo mese si rileva una crescita significativa in termini congiunturali.
A novembre 2020 le ore autorizzate di CIG sono state oltre 257 milioni a cui si sommano altri 129 milioni di ore per assegni erogati da fondi di solidarietà. Del totale delle ore autorizzate a novembre il 96,4% aveva causale Covid-19, dato in risalita su ottobre. In termini di ore di CIG effettivamente utilizzate destagionalizzate e ricondotte a ULA, si stima che questo corrisponda a oltre 915mila unità lavorative standard. Il combinarsi di queste dinamiche ha portato il tasso di disoccupazione esteso al 17%.
A novembre i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto hanno registrato un calo dello 0,3% su base annua, confermando la deflazione in atto da luglio.