Secondo le stime preliminari, nel mese di marzo 2019 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e dell’1% su base annua.
La stabilità dell’inflazione è la sintesi di dinamiche contrapposte: da una parte l’accelerazione dei Beni energetici non regolamentati, dall’altra il rallentamento dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati, dei Servizi relativi ai trasporti e dei Tabacchi.
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera lievemente da +0,4% a +0,5%, mentre quella al netto dei soli beni energetici rimane stabile a +0,7%.
L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto principalmente alla crescita dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati, dei Tabacchi e dei Servizi relativi ai trasporti, solo in parte bilanciata dal calo dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati.
L’inflazione accelera per i beni, mentre per i servizi rimane stabile a +0,7%; pertanto rispetto al mese di febbraio il differenziale inflazionistico negativo tra servizi e beni si amplia.
L’inflazione acquisita per il 2019 è +0,4% per l’indice generale e pari a zero per la componente di fondo.
Dinamiche divergenti si registrano per i prezzi dei prodotti di largo consumo: quelli dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona decelerano da +1,6% a +1,3%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano da +1,5% a +1,6%, registrando in entrambi i casi un’inflazione più alta di quella complessiva.
Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo aumenta del 2,3% su base mensile e dell’1,1% in termini tendenziali. Il marcato rialzo congiunturale è in larga parte dovuto alla fine dei saldi invernali di abbigliamento e calzature, di cui il NIC non tiene conto.