Secondo le stime preliminari, nel mese di maggio 2021 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività registra una variazione nulla su base mensile e un aumento su base annua dell’1,3%.

L’accelerazione tendenziale dell’inflazione si deve essenzialmente ai prezzi dei beni energetici, la cui crescita passa da +9,8% di aprile a +13,8% a causa dei prezzi della componente non regolamentata mentre quelli della componente regolamentata continuano a registrare un forte incremento ma stabile. Tale dinamica è compensata in misura limitata dall’inversione di tendenza dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona.

L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rimane stabile a +0,3% e quella al netto dei soli beni energetici decelera e si porta a +0,2%.

La variazione congiunturale nulla dell’indice generale è dovuta a dinamiche opposte: da una parte, la crescita dei prezzi dei beni energetici non regolamentati e degli alimentari non lavorati, dall’altra, la diminuzione dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona.

L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,2% per l’indice generale e a +0,6% per la componente di fondo.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona amplificano di poco la loro flessione, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano.

Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo registra una variazione nulla su base mensile e un aumento su base annua dell’1,3%.

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