Nel mese di luglio, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività registri una diminuzione dello 0,2% su base mensile e dello 0,4% su base annua; la stima preliminare era -0,3%.
L’inflazione negativa continua a essere dovuta all’andamento dei prezzi dei Beni energetici, che registrano però una flessione meno marcata, sia nella componente regolamentata sia in quella non regolamentata. L’ampliamento della flessione si deve sia al rallentamento dei prezzi dei Beni alimentari, causato da entrambe le componenti, sia all’ampliarsi della flessione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti.
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici decelerano quindi rispettivamente da +0,7% a +0,4% e da +0,9% a +0,6%.
L’inflazione acquisita per il 2020 è -0,1% per l’indice generale e +0,7% per la componente di fondo.
Rallentano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, mentre per quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto si osserva un’inversione di tendenza da +0,1% a -0,1%.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo registra una diminuzione congiunturale pari a -0,7% e un aumento dello 0,8% rispetto a luglio 2019; la stima preliminare era +0,9%.
L’inversione di tendenza dell’IPCA si deve ai prezzi di Abbigliamento e calzature la cui crescita su base annua accelera nettamente da +0,4% a +18,7%. È una dinamica dovuta all’avvio posticipato dei saldi estivi rispetto allo scorso anno, che causa un calo congiunturale dei prezzi di Abbigliamento e calzature molto meno ampio di quello di luglio 2019 e un confronto tra un luglio 2020 con i ribassi stagionali solo in poche regioni e un luglio 2019 con i saldi diffusi su tutto il territorio.