Secondo le stime preliminari, nel mese di luglio 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività registra un aumento dello 0,4% su base mensile e del 7,9% su base annua.
L’inflazione su base tendenziale rimane elevata pur riducendosi di un decimo di punto percentuale. Ciò si deve ad andamenti contrastanti. Da una parte, infatti, rallentano i prezzi dei Beni energetici a causa, in particolare, degli Energetici regolamentati e solo in misura minore degli Energetici non regolamentati e decelerano i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona; dall’altra parte, accelerano i prezzi dei Beni alimentari lavorati, dei Servizi relativi ai trasporti, dei Beni non durevoli, dei Beni durevoli e dei Servizi vari.
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +3,8% a +4,1% e quella al netto dei soli beni energetici da +4,2% a +4,7%.
Su base annua rallentano i prezzi dei beni mentre accelerano quelli dei servizi; si riduce, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni.
Accelerano sia i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona sia quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto.
L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Servizi relativi ai trasporti, degli Alimentari lavorati, dei Beni non durevoli ed è frenato solamente dalla diminuzione dei prezzi Alimentari non lavorati.
L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +6,7% per l’indice generale e a +3,3% per la componente di fondo.
Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo cala su base mensile dell’1,1%, a causa dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e aumenta dell’8,4% su base annua.