Nel mese di giugno 2022, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività registri un aumento dell’1,2% su base mensile e dell’8% su base annua, confermando la stima preliminare.

In un quadro di diffuse tensioni inflazionistiche, l’ulteriore accelerazione della crescita su base tendenziale dell’indice generale dei prezzi al consumo si deve prevalentemente da una parte ai prezzi dei Beni energetici e in particolare degli Energetici non regolamentati, e dall’altra a quelli dei Beni alimentari, sia lavorati sia non lavorati, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei Servizi relativi ai trasporti.

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +3,2% a +3,8% e quella al netto dei soli beni energetici da +3,6% a +4,2%.

Su base annua accelerano sia i prezzi dei beni sia quelli dei servizi; si ampia, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni.

Accelerano sia i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona sia quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto.

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto a diverse componenti e in particolare ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati, cui si aggiungono quelli dei Servizi relativi ai trasporti, degli Alimentari lavorati, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei Beni non durevoli.

L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +6,4% per l’indice generale e a +2,9% per la componente di fondo.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo aumenta su base mensile dell’1,2% e dell’8,5% su base annua, confermando la stima preliminare.

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