A giugno mercato auto a +15%
Secondo i dati comunicati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, a giugno sono state immatricolate in Italia 160.046 autovetture, a fronte delle 139.150 targhe registrate nello stesso mese dell’anno precedente, pari ad un aumento del 5,3%. Nel primo semestre 2024 il mercato raggiunge le 886.386 unità rispetto alle 841.573 del pari periodo 2023, con un incremento del 5,3%.
«Il repentino esaurimento dei 201 milioni stanziati per la fascia emissiva Ecobonus 0-20 g/km di CO2 ha destato molta sorpresa tra i concessionari, in quanto solo un ristretto numero ha potuto soddisfare integralmente gli ordini di auto elettriche in portafoglio, mentre mediamente circa il 33% degli acquirenti interessati all’acquisto di un auto BEV è rimasto senza incentivi», dichiara Massimo Artusi, il Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.
«Nel corso di un recente incontro tenutosi al MIMIT, abbiamo chiesto, oltre ad un rifinanziamento della fascia con più basse emissioni limitata ai cittadini, un approfondimento su quanto accaduto il 3 giugno scorso, il giorno di apertura della piattaforma per l’inserimento delle prenotazioni, per comprendere un fenomeno quanto mai insolito per il mercato italiano, soprattutto alla luce delle dinamiche finora osservate».
«Vedremo l’impatto di questa nuova edizione degli incentivi statali nelle immatricolazioni che verranno registrate nei prossimi mesi e fino a marzo 2025 ma è chiaro che senza una condivisione della strategia di come supportare le tecnologie più pulite, anche considerando gli effetti negativi sui prezzi determinati dall’incremento aggiuntivo dei dazi sulle auto elettriche importate dalla Cina, gli interrogativi che gravano pesantemente sulla transizione ecologica, rimangono insoluti».
«Per offrire un quadro di azione virtuoso, stimolare in modo strutturale la domanda interna e accelerare sullo svecchiamento e sulla sicurezza del parco circolante, evitare una disparità delle condizioni di mercato per effetto di incentivazioni che funzionano a singhiozzo e una perdita di competitività lungo la filiera, serve un segnale chiaro da parte del Governo. Come opportunamente evidenziato nelle raccomandazioni della Commissione europea sulle politiche di bilancio specifiche per l’Italia», conclude Artusi «occorre intervenire sul sistema fiscale italiano allineando la tassazione per le auto aziendali».
Osservando le alimentazioni, dopo il click day del 3 giugno, si assiste ad un boom di immatricolato per le auto elettriche, a conferma dell’“effetto attesa” che un prematuro annuncio di incentivi ha creato, che hanno superato i 10.000 pezzi nel mese, con una quota di mercato salita a 8,3%; nel cumulato da inizio anno le BEV crescono del 5,6% e si attestano al 3,9% di quota, in linea con lo scorso anno, e che ci porta a sostenere lo scarso impatto di agevolazioni basate su bonus. Mentre a giugno continuano a perdere le plug-in, che crollano del -29% registrando una rappresentatività del 3,3%, nel cumulato segnano -26,4% e quota al 3,2%. Le vetture ibride ottengono un incremento del 28,1% e quota 38,6%; nel periodo gennaio-giugno la crescita è del 15,7%. Positiva la performance di benzina e Gpl che crescono rispettivamente del +7,1% e +37,1%. Il diesel cala del 18,9% e nel primo semestre la flessione si attesta a -20,9% con una rappresentatività al 14,5%.
Analizzando il mercato sul fronte dei canali di vendita, a giugno i privati hanno archiviato un aumento del 25,4%, grazie agli incentivi statali; le società, invece, soprattutto per la continua pressione delle case costruttrici sui concessionari in termini di KM zero, sono in crescita del 57,1%; il noleggio registra un andamento negativo pari a -19,7%. Nell’arco del primo semestre: privati +7,6%, società +22,2% e noleggio -5,9%.
Negli ultimi tre giorni di giugno è stato immatricolato circa il 41% del totale mercato, mentre le auto-immatricolazioni di case e concessionari hanno rappresentato il 13,6% dei volumi di vendita mensili con la preminenza di auto endotermiche e ibride elettriche, ed un incremento dell’87,4% rispetto a giugno 2023.