A gennaio prezzi al consumo in aumento
Nel mese di gennaio 2022, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività registri un aumento dell’1,6% su base mensile e del 4,8% su base annua, confermando la stima preliminare.
L’ulteriore e marcata accelerazione dell’inflazione su base tendenziale è dovuta prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici, in particolare a quelli della componente regolamentata, e in misura minore ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati, dei Beni alimentari non lavorati e a quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona; da segnalare, invece, il rallentamento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti.
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rimane stabile a +1,5%, mentre quella al netto dei soli beni energetici accelera da +1,6% a +1,8%.
L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto, per lo più, ai prezzi dei Beni energetici regolamentati e in misura minore a quelli degli Energetici non regolamentati, dei Beni alimentari non lavorati, degli Alimentari lavorati, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei Beni durevoli. Solo i Servizi relativi ai trasporti diminuiscono, a causa per lo più di fattori stagionali.
Su base annua accelerano i prezzi dei beni e di un solo decimo di punto anche quelli dei servizi; il differenziale inflazionistico tra questi ultimi e i prezzi dei beni resta negativo, ampliandosi rispetto a quello registrato a dicembre.
L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +3,4% per l’indice generale e a +1% per la componente di fondo.
Accelerano sia i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona sia quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo registra una variazione congiunturale nulla e un aumento del 5,1% su base annua; la stima preliminare era +5,3%. La variazione su base mensile nulla, a differenza di quella del NIC, si deve all’avvio dei saldi invernali dell’abbigliamento e calzature, di cui il NIC non tiene conto, che determinano una flessione dei prezzi di questo comparto merceologico pari a -21,5%.