Nel mese di febbraio, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività registri una diminuzione dello 0,1% su base mensile e un aumento dello 0,3% su base annua; la stima preliminare era +0,4%.

La decelerazione dell’inflazione è imputabile prevalentemente alla dinamica dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati, dei Servizi relativi ai trasporti e, in misura minore, dei Tabacchi e dei Beni alimentari non lavorati; tali andamenti sono stati solo in minima parte compensati dal ridursi dell’ampiezza della flessione dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni.

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici rallentano entrambe di un decimo di punto.

Il calo congiunturale dell’indice generale è dovuto principalmente dalla diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati e dei Servizi relativi ai trasporti, solo in parte bilanciata dall’aumento dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati.

L’inflazione rallenta per i beni, mentre è stabile per i servizi; il differenziale inflazionistico, pertanto, rimane positivo e si amplia.

L’inflazione acquisita per il 2020 è pari a -0,1% per l’indice generale e per la componente di fondo.

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,3% su base annua e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto dello 0,8%.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo diminuisce dello 0,5% su base mensile, a causa principalmente delle ulteriori riduzioni di prezzo registrate per i saldi invernali di abbigliamento e calzature, di cui l’indice NIC non tiene conto. L’IPCA aumenta dello 0,2% su base annua, da +0,4% del mese precedente. La stima preliminare era +0,3%.

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