Il Misery Index Confcommercio di febbraio 2023 si è attestato su un valore stimato di 17,9, invariato rispetto al mese precedente. La stabilizzazione dell’indicatore, su di un valore elevato, riflette la sostanziale stabilità sia del tasso di variazione dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza di acquisto, sia della disoccupazione estesa.

A febbraio il mercato del lavoro ha mostrato variazioni molto contenute nel confronto con gennaio, nonostante l’attività economica sia in rallentamento dall’ultimo quarto del 2022. Il numero di occupati è aumentato di 10mila unità sul mese precedente e le persone in cerca di lavoro sono diminuite di 12mila unità; nello stesso periodo il numero di persone inattive è risultato invariato. Queste dinamiche hanno comportato una stabilizzazione del tasso di disoccupazione ufficiale all’8%. Nello stesso mese le ore autorizzate di CIG sono state circa 39,7 milioni, a cui si sommano poco meno di 1,5 milioni di ore per assegni erogati dai fondi di solidarietà. In termini di ore di CIG effettivamente utilizzate, destagionalizzate e ricondotte a Ula si stima che questo corrisponda a circa 81mila unità lavorative standard. Il combinarsi di queste dinamiche ha comportato una minima riduzione del tasso di disoccupazione esteso sceso all’8,9%.

A febbraio 2023 i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto hanno mostrato una variazione tendenziale del 9%, in lieve aumento rispetto all’8,9% del mese precedente. Le prime stime di marzo segnalano un deciso rallentamento del tasso di crescita dei prezzi per questa tipologia di beni e servizi. L’inizio di una fase meno critica sul versante dell’inflazione è un importante presupposto per il miglioramento dell’attività economica nella seconda parte del 2023, con possibili riflessi positivi sul mercato del lavoro e sull’area del disagio sociale. Non vanno, comunque, trascurate le insidie che si nascondono nel percorso, in quanto sono ancora presenti le pregresse tensioni accumulate nei bilanci delle imprese lungo la filiera che collega importazioni, prezzi alla produzione e all’ingrosso, fino al comparto della distribuzione finale.

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