Il Misery Index Confcommmercio di dicembre 2019 si è attestato su un valore stimato di 17,9, in aumento di quattro decimi di punto rispetto a novembre. Il deterioramento è derivato esclusivamente dalla componente relativa ai prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto il cui tasso di variazione su base annua è passato dallo 0,4% all’1,0%. Il peggioramento dell’indicatore si inserisce in contesto in cui i principali indicatori congiunturali evidenziano segnali d’indebolimento. Questa situazione non sembra destinata a migliorare nel breve periodo, con possibili effetti negativi sul mercato del lavoro che ha già mostrato nella seconda parte del 2019 una minore dinamicità rispetto alla prima parte dello scorso anno.
A dicembre il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 9,8%, risultando invariato sul mese precedente. Includendo una parte dei sottoccupati tra i disoccupati, fermo restando il complesso delle persone presenti sul mercato del lavoro, la situazione si conferma meno favorevole, con un tasso di disoccupazione pari all’11,3%. All’interno dei disoccupati la componente relativa ai sottoccupati è stabile in termini congiunturali e in moderata diminuzione nel confronto annuo.
In linea con quanto rilevato per quasi tutto il 2019, a dicembre le ore autorizzate di CIG hanno registrato, nel confronto annuo, un nuovo aumento. Nel complesso dell’anno si rileva un incremento del 20,2% rispetto al 2018. In termini di ore di CIG effettivamente utilizzate destagionalizzate e ricondotte a ULA la tendenza, sia in termini congiunturali sia su base annua, è di una moderata riduzione sulla base di una percentuale di utilizzo delle ore richieste lievemente inferiore rispetto allo scorso anno. Dal lato degli scoraggiati a fronte di un’invarianza sul mese precedente, nel confronto con dicembre del 2018 si evidenzia una diminuzione.
Il combinarsi di queste dinamiche ha portato ad una stabilità del tasso di disoccupazione esteso su base mensile, e ad una riduzione di otto decimi di punto nel confronto annuo.
Nello stesso mese i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto sono aumentati dell’1,0% su base annua, in decisa accelerazione rispetto allo 0,4% registrato nei tre mesi precedenti.