Aumentano startup e scaleup al Sud Italia
Il Meridione d’Italia sta vivendo una fase di transizione significativa verso un modello economico più innovativo e tecnologicamente avanzato, avendo le risorse e le competenze necessarie per diventare un hub di innovazione e sviluppo tecnologico: attualmente al Sud ci sono 107 startup e 13 scaleup che hanno raccolto in 7 anni finanziamenti in equity per un totale di 328 milioni di euro raccolti con 173 round di investimento, soprattutto in settori chiave come l’aerospazio, l’ICT, l’agritech e le energie rinnovabili. Questi alcuni dati che emergono dal Rapporto Sud Innovation 2024: il potenziale inespresso del Mezzogiorno, presentato per la prima volta durante il Sud Innovation Summit, promosso dal Comune di Messina.
Il Rapporto è il frutto di un lavoro sinergico di accademici e professionisti del settore provenienti da tutte le regioni del Sud, realizzato da Università di Messina, Università di Salerno, Università Lumsa, Università di Cagliari, Università di Chieti-Pescara, Politecnico di Bari, Università della Calabria, Università degli studi della Basilicata, Università del Molise, e con i contributi di Growth Capital e Politecnico di Milano. A riprova che anche le università del Sud stanno diventando catalizzatori di innovazione, promuovendo spin-off, progetti di ricerca applicata e collaborazioni pubblico-private.
Il Rapporto Sud Innovation 2024 evidenzia come sia fondamentale oggi capitalizzare sulle opportunità di innovazione al sud, attraverso strategie coordinate che coinvolgano istituzioni, imprese, investitori e comunità locali. E che avrebbero un ritorno per l’intero Paese, visto che diversi gruppi industriali e imprese hanno iniziato a guardare al Sud come un territorio fertile per investimenti in innovazione, specialmente in settori come l’energia, le tecnologie digitali e l’agritech.
Il potenziale inespresso del Sud Italia – si legge nel Rapporto – può essere liberato attraverso investimenti mirati, politiche pubbliche efficaci e una maggiore collaborazione tra gli attori dell’ecosistema. Inoltre, sottolineano gli accademici che lo hanno realizzato, “rimangono criticità legate all’accesso al capitale, alla burocrazia e alla necessità di infrastrutture più adeguate. Il fenomeno della “fuga di cervelli” e la scarsa presenza di investitori istituzionali richiedono interventi mirati.
«Il Rapporto Sud Innovation 2024 nasce – spiega il fondatore del Sud Innovation Summit, Roberto Ruggeri – dalla convinzione che il Sud Italia rappresenti un’opportunità straordinaria per l’innovazione e lo sviluppo economico. Disponiamo di talenti, competenze e un ecosistema in crescita. Ora è necessario avere visione e coraggio: il coraggio di investire e di credere che questa terra possa competere su scala globale. Questo rapporto è un contributo concreto alla narrazione di un Sud che non è più in attesa di aiuti, ma è pronto a emergere come protagonista dell’ecosistema innovativo italiano. Con bassa concorrenza, costi di ingresso contenuti e elevate potenzialità di ritorno, il territorio è ideale per lo sviluppo di imprese innovative che generano valore economico e sociale».
In questo panorama, il Rapporto Sud Innovation 2024 registra, ad oggi, un totale di 107 startup e 13 scaleup che hanno raccolto finanziamenti in equity, poco più de 21% del dato nazionale. Di queste, solo il 2,4% è guidata da donne. L’analisi regionale evidenzia come le regioni predominanti siano il Lazio, la Campania e la Puglia. Dal 2017 fino a luglio 2024, dice il Rapporto, le startup e scaleup del Sud Italia hanno raccolto complessivamente 328 milioni di euro in equity attraverso 173 round di investimento. Per quanto riguarda i tagli dei round, prevalgono quelli di piccola dimensione. Il 34% dei round è stato inferiore a 500.000 euro, mentre solo il 12% ha superato i 3 milioni di euro.
A livello tecnologico, il Sud Italia evidenzia una prevalenza di startup digitali che sono circa il 79% del campione. È invece meno significativa, ma in crescita, la presenza di startup Deep Tech, ovvero aziende fondate a partire da scoperte scientifiche o innovazioni ingegneristiche significative e con l’obiettivo di risolvere sfide tecnologiche o scientifiche rilevanti, rappresentando solo il 21% del campione. Come tecnologie di riferimento, si osserva un’ampia diffusione di piattaforme digitali, soluzioni di Artificial Intelligence, e componentistica hardware.
Considerando il Sud Italia, l’andamento del numero di round totale ha seguito quello dell’intera nazione: dal 2018 ad oggi si sono registrati 185 round, per un totale di 268 milioni di euro investiti, con la Puglia che si posiziona al primo posto tra le Regioni del Sud. Il trend registrato dal Rapporto Sud Innovation 2024 è crescente dal 2019 al 2023, con un +20% nel 2023 contro i 58 milioni di euro investiti nel 2022, in controtendenza con il resto d’Italia.
A livello di numero di round, settori quali DeepTech, Food & AgriTech e Smart City sono quelli che sono cresciuti di più dal 2018 ad oggi. Software è invece il settore che storicamente ha rappresentato il maggior numero di round. Rispetto alla media nazionale, vi è una incidenza maggiore di round in ambito Education e Media.
Sul podio dei maggiori round registrati in questi anni nel Sud Italia ci sono: Unobravo, startup innovativa e società benefit di Napoli che opera nel settore della salute mentale e ha attratto recentemente investitori internazionali del calibro di Northzone; HT Materials Science, startup innovativa nata in Puglia, che ha brevettato un fluido per sistemi di riscaldamento e raffreddamento commerciali e industriali, che ha attratto l’investitore internazionale Aramco Ventures. E infine, il Rapporto cita nella top 3 dei round venture del Meridione anche quello fatto nel 2021 da 1000Farmacie, startup che ha creato una piattaforma online per l’acquisto di farmaci.
«Sono estremamente felice che il Sud Innovation Summit si confermi un appuntamento di rilievo per tutto il Sud Italia – ha dichiarato in apertura il sindaco di Messina, Federico Basile – Abbiamo segnato un ulteriore punto di svolta per Messina nell’ecosistema innovativo del Meridione italiano. Questo Summit ha consolidato la posizione di Messina come un hub emergente per l’innovazione, creando nuove opportunità per lo sviluppo economico e tecnologico della nostra città. Siamo orgogliosi di aver posto le basi per una crescita sostenibile che attirerà talenti e investimenti, rafforzando il ruolo di Messina nel panorama dell’innovazione italiana. Guardiamo al futuro con grande ottimismo, questo è solo l’inizio di una progettualità di crescita e opportunità per Messina e per tutto il Meridione