A marzo i consumi di energia elettrica in Italia sono in diminuzione dell’1,4% rispetto allo stesso mese del 2023. Secondo i dati di Terna, il mese scorso il fabbisogno di energia elettrica è stato pari a 25,7 miliardi di kWh.

Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti congiunti di calendario e temperatura, fa ribaltare il segno della variazione. Tale inversione è stata determinata dalla presenza dell’“effetto Pasqua” e di due giorni lavorativi in meno; inoltre la temperatura media mensile è stata superiore di 0,6°C rispetto a marzo 2023.

A livello territoriale, la variazione tendenziale di marzo è stata negativa al Nord e al Centro e sostanzialmente stabile al Sud e Isole.

Nei primi tre mesi dell’anno, il fabbisogno nazionale è in crescita dello 0,7% rispetto al corrispondente periodo del 2023.

L’indice IMCEI elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette “energivore”, ha fatto registrare una diminuzione del 5,2% rispetto a marzo 2023, che si riduce a -2,3% osservando il dato destagionalizzato e corretto per l’effetto calendario. In particolare, positivo solo il comparto del cemento, calce e gesso.

In termini congiunturali, il valore della richiesta elettrica destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura risulta in leggera crescita rispetto a febbraio 2024. Sostanzialmente stabile l’indice IMCEI.

L’indice IMSER, che Terna pubblica sulla base dei dati dei consumi elettrici mensili forniti da alcuni gestori di rete di distribuzione, ha fatto registrare, nel mese di gennaio 2024, una variazione positiva del 5,2% rispetto a gennaio 2023.

Tornando al bilancio mensile di Terna, lo scorso mese la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per il 79,6% dalla produzione nazionale e per la quota restante dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Il valore del saldo estero mensile risulta pari a 5,2 TWh, il 23% in più rispetto a marzo 2023. In particolare, il saldo import-export, è il risultato dell’effetto combinato di un aumento dell’import e di un export pressoché stazionario. In dettaglio, nel primo trimestre del 2024 si registra il record delle importazioni, che hanno coperto il 22% del fabbisogno nazionale, per effetto dei differenziali medi di prezzo rispetto alle principali Borse europee.

In dettaglio, la produzione nazionale netta è risultata pari a 20,7 miliardi di kWh. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 41,8% della domanda elettrica. In aumento la fonte idrica, fotovoltaica e geotermica. In diminuzione la fonte eolica e anche la fonte termica come diretta conseguenza della crescita di rinnovabili e import dall’estero: -24% rispetto a marzo 2023. In particolare, si osserva il crollo della produzione a carbone: -87,1% in confronto allo stesso periodo dello scorso anno.

Nei primi tre mesi del 2024 prosegue la crescita delle rinnovabili registrata nel 2023, pari a 1.844 MW. Tale valore è superiore di 633 MW rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

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