Nel mese di marzo 2019, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività aumenti dello 0,3% rispetto al mese precedente e dell’1,0% su base annua, confermando la stima preliminare.

La stabilità dell’inflazione è la sintesi di dinamiche contrapposte: da una parte l’accelerazione dei Beni energetici non regolamentati, dall’altra il rallentamento dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati, dei Servizi relativi ai trasporti e dei Tabacchi.

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rimane stabile a +0,4%, mentre quella al netto dei soli beni energetici decelera lievemente da +0,7% a +0,6%.

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto principalmente alla crescita dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati, dei Tabacchi e dei Servizi relativi ai trasporti, solo in parte bilanciata dal calo dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati.

L’inflazione è stabile per i beni e per i servizi; pertanto rispetto al mese precedente il differenziale inflazionistico, negativo tra servizi e beni, si conferma a -0,6 punti percentuali.

L’inflazione acquisita per il 2019 è +0,4% per l’indice generale e pari a zero per la componente di fondo.

Dinamiche divergenti si registrano per i prezzi dei prodotti di largo consumo: quelli dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona decelerano da +1,6% a +1,1%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rimangono stabili a +1,5%, registrando in entrambi i casi un’inflazione più alta di quella complessiva.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo aumenta del 2,3% su base mensile e dell’1,1% in termini tendenziali, confermando la stima preliminare.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% su base mensile e dello 0,8% rispetto a marzo 2018.

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