Nel mese di maggio 2022, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività registri un aumento dello 0,8% su base mensile e del 6,8% su base annua; la stima preliminare era +6,9%.
L’accelerazione dell’inflazione su base tendenziale, dopo il rallentamento di aprile, si deve ai prezzi di diverse tipologie di prodotto e in particolare dei Beni energetici, la cui crescita passa da +39,5% di aprile a +42,6% a causa degli Energetici non regolamentati, dei Beni alimentari, soprattutto dei Beni alimentari lavorati, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei Servizi relativi ai trasporti.
Pertanto, l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +2,4% a +3,2% e quella al netto dei soli beni energetici da +2,9% a +3,6%.
Su base annua accelerano sia i prezzi dei beni sia quelli dei servizi; rimane stabile, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni.
Accelerano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto.
L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto, per lo più, ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati, degli Alimentari lavorati, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e degli Alimentari non lavorati.
L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +5,7% per l’indice generale e a +2,4% per la componente di fondo.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo registra un aumento su base mensile dello 0,9% e del 7,3% su base annua, confermando la stima preliminare.