Il Misery Index Confcommercio di aprile 2022 si è attestato su un valore stimato di 16,1, in diminuzione di sette decimi di punto su marzo. Il ridimensionamento registrato nell’ultimo mese dall’area del disagio sociale – l’indicatore nella formulazione attuale sottostima la disoccupazione estesa in considerazione dell’impossibilità di enucleare il numero di scoraggiati e sottoccupati – va considerato come temporaneo, in quanto legato a misure una tantum sui prezzi degli energetici. In linea con quanto registrato negli ultimi mesi, l’andamento dell’indicatore continua ad essere determinato in misura quasi esclusiva dalla componente inflazionistica. Le prime stime relative all’andamento dei prezzi al consumo nel mese di maggio, che segnalano una nuova accelerazione, confermano le difficoltà di riportare l’inflazione su tassi di crescita più contenuti. Il permanere di questa dinamica espansiva rischia, nei prossimi mesi, di riflettersi, in negativo, sui comportamenti dei consumatori, sulle possibilità di recupero dell’economia e sul mercato del lavoro. Elementi che potrebbero produrre un nuovo e significativo ampliamento dell’area del disagio sociale.
Ad aprile 2022 il tasso di disoccupazione ufficiale si è confermato all’8,4%. Il dato è sintesi di una limitata riduzione degli occupati e del numero di persone in cerca di lavoro. A questa evoluzione si è associata una moderata crescita degli inattivi. Nello stesso mese le ore autorizzate di CIG sono state oltre 34,1 milioni, a cui si sommano oltre 11,5 milioni di ore per assegni erogati dai fondi di solidarietà. In termini di ore di CIG effettivamente utilizzate, destagionalizzate e ricondotte a ULA, si stima che questo corrisponda a 75mila unità lavorative standard. Il combinarsi di queste dinamiche ha determinato un tasso di disoccupazione esteso pari al 9,4%.
Ad aprile i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto hanno mostrato un temporaneo ridimensionamento scendendo al 5,8% tendenziale dal 6,5% di marzo. Il dato risente in larga misura della riduzione della accise sui carburanti. I primi dati di maggio segnalano, sulla scia degli aumenti dei prezzi nel settore alimentare e di una ripresa degli energetici, una nuova accelerazione. Si consolidano, pertanto, i timori di un ampliamento nei prossimi mesi dell’area del disagio sociale e di modifiche in negativo nei comportamenti d’acquisto delle famiglie.