Il mercato degli apparecchi domestici e professionali ha registrato nel 2021 una crescita sostenuta in tutti i comparti, accompagnata da un boom della produzione nazionale. Questo ciò che emerge nella conferenza annuale di APPLiA Italia dove, insieme ad un’analisi dei dati dell’ultimo anno sono stati affrontati i principali temi di interesse strategico per l’industria.
“L’accresciuta sensibilità dei consumatori alla qualità della vita in casa, iniziata con il primo lockdown del 2020 e lo smartworking, insieme ad una sempre maggior consapevolezza dell’impatto ambientale hanno premiato
maggiormente i prodotti con migliori performances di sostenibilità e qualità” commenta Paolo Lioy – Presidente APPLiA Italia – in merito alle tendenze emerse nel 2021 per il settore. Delle riaperture di locali, bar e ristoranti ha poi beneficiato anche il settore delle attrezzature professionali, tornato nello stesso anno ai livelli pre-pandemia.
“Importante, per la crescita industriale italiana, l’apporto del settore elettrodomestici – prosegue Paolo Lioy – che nel solo settore del bianco segnano un incremento di oltre il 18%, secondo i dati APPLiA Italia, superando gli 11 milioni di apparecchi prodotti. Analoga la performance dell’export che segna un eccellente +18,5%”.
L’industria degli apparecchi domestici e professionali si conferma quindi un’eccellenza manifatturiera del Paese, nonostante le pesanti difficoltà logistiche, di costo e reperimento delle materie prime affrontate.
Entrando nel merito dei singoli comparti, i grandi elettrodomestici segnano un 2021 con vendite in aumento del +18,8% a valore e +14,4% a unità con positività importanti su tutte le linee di prodotto e un’ottima performance, in controtendenza con il 2020, del canale dei mobilieri in piena ripresa con +40% a valore. Cresce più a valore che a volume il lavaggio trainato dalla vendita di asciugatrici e lavastoviglie a incasso, così come il settore del freddo e la cottura.
Di particolare rilievo il successo dei prodotti di alta gamma quali i piani cottura a induzione dotati di zone flex e i piani aspiranti. Da segnalare inoltre l’incremento delle vendite online, che in Italia non ha però raggiunto i livelli di altri Paesi, segno di un tradizionale legame del consumatore con il territorio ed i canali di vendita fisici. Nell’anno dell’introduzione della nuova etichetta energetica, è importante infine evidenziare l’interesse sempre maggiore dei consumatori per i prodotti più efficienti, segno di attenzione sia per l’ambiente che per la riduzione dei consumi domestici.
In continuità con il 2020, i piccoli elettrodomestici confermano anche quest’anno una crescita a valore sostanzialmente a parità di volume. Anche qui gli effetti del periodo pandemico si sono protratti spingendo il consumatore a desiderare un’abitazione aggiornata, ricercando anche nei PED una qualità ed un comfort superiore: a trainare la crescita è stato il comparto cucina guidato dalle macchine da caffè e dalle friggitrici, oltre al comparto casa in particolare con il mercato dei ferri da stiro.
Anche il settore delle cappe ha beneficiato del contesto favorevole; con una crescita 2021 dell’8% sono stati superati i valori pre-pandemici, sia nel mercato interno sia in quello export. Positività più che significative sono state registrate anche per camini e canne fumarie e per il settore del riscaldamento a biomassa, con una crescita dei fatturati superiore al 30%. Per gli scalda-acqua elettrici il 2021 è stato un anno di importante ripresa della domanda, che nella maggior parte dei casi ha superato i livelli del
2019, soprattutto nella scelta e lo sviluppo di soluzioni ad alta efficienza energetica. Il comparto dei componenti, infine, seppur frenato dalla scarsità dei materiali e in particolare dei microprocessori, ha registrato una forte ripresa, di pari passo con il trend dei prodotti finiti.
Dopo un 2020 particolarmente difficile, in seguito alle riaperture nel settore hospitality, il 2021 ha registrato una ripresa anche delle apparecchiature professionali, frutto della crescita della domanda mondiale di “fuori casa” e della indiscussa qualità dell’offerta italiana, secondo polo mondiale del
comparto, attestandosi ai valori del 2019.
Volgendo lo sguardo all’anno in corso è inevitabile rimarcare lo stato generale di incertezza dovuto alle perduranti difficoltà di approvvigionamento e agli aumenti dei costi delle materie prime e il forte rincaro energetico.
Commentando i principali temi di natura ambientale, nel ribadire la volontà e l’impegno costante di APPLiA Italia nel supportare pienamente l’obiettivo di decarbonizzazione dell’Unione europea per il 2050, Paolo Lioy espone la posizione dell’associazione riguardo il Carbon Border Adjustment
Mechanism e contestuale rimozione delle quote gratuite dell’Emission Trading System, che combinati hanno come obiettivo principale la riduzione dei cambiamenti climatici fissando un prezzo per le emissioni di CO2.
La proposta di regolamento della Commissione sul CBAM riguarda solo le materie prime, come acciaio e alluminio – spiega Paolo Lioy – e non include i prodotti finiti, come gli elettrodomestici. Nel complesso, i produttori europei di elettrodomestici dovranno affrontare un aumento del 5-10% dei costi di fabbricazione per tutta la produzione con sede nell’UE, a causa dei prezzi più elevati delle materie prime e dell’energia quando le quote ETS gratuite saranno completamente eliminate, con grave impatto sulla loro competitività rispetto ai concorrenti extra europei. In assenza di un correttivo in fase di approvazione della proposta nei fatti ciò spingerà a rilocalizzare la produzione e quindi le emissioni di carbonio al di fuori dall’Unione europea, dove meccanismi equivalenti all’ETS non sono in vigore. Danni incalcolabili per i livelli occupazionali continentali e nessun beneficio ambientale.
Con riferimento al tema dell’efficienza energetica, quanto mai di attualità per l’aumento dei costi delle bollette e più in generale per la situazione di estrema instabilità geopolitica, si ricorda che gli elettrodomestici impattano per circa un terzo di tutti i consumi residenziali.
Negli ultimi 10 anni, grazie all’efficientamento delle apparecchiature, i risparmi hanno superato i 190 GWh/anno a livello nazionale. Il rinnovo del parco installato riveste dunque un’importanza primaria dal punto di vista della riduzione dei consumi: si consideri che la sostituzione con un prodotto con più di 10 anni di vita garantisce un saving di oltre 200 kWh/anno che, con i costi dell’energia attuali, equivalgono a quasi 100 euro di risparmio in bolletta. APPLiA Italia stima a livello paese possibili ulteriori risparmi energetici superiori a 280 GWh/anno, indicativamente il consumo energetico di una città di circa 90mila abitanti. È questa una strada che il legislatore deve promuovere convintamente, capace di portare benefici concreti in tempi rapidi.