A gennaio Misery Index Confcommercio stabile
Il Misery Index Confcommercio di gennaio 2022 si è attestato su un valore stimato di 16,4, in aumento di un decimo di punto su dicembre 2021. Nei mesi più recenti la sostenuta ripresa del processo inflazionistico ha, di fatto, vanificato, in termini di disagio sociale, gli effetti positivi derivanti dal miglioramento del mercato del lavoro. L’indicatore – anche nella formulazione attuale che sottostima la disoccupazione estesa in considerazione dell’impossibilità di enucleare il numero di scoraggiati e sottoccupati – si mantiene su livelli storicamente elevati e appare concreta la possibilità di un sensibile peggioramento nei prossimi mesi. Le forti tensioni che si registrano sui mercati delle materie prime, associate alla crisi geo-politica, amplificano i rischi di un ulteriore, e prolungato, aumento dell’inflazione e di un contemporaneo ridimensionamento dei tassi di crescita produttivi e occupazionali.
A gennaio 2022 il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato all’8,8%, in diminuzione di due decimi di punto su dicembre, il livello più basso – al netto di quanto registrato nella primavera del 2020 – dalla fine del 2011. Il dato è sintesi di una sostanziale stabilità degli occupati e di una riduzione del numero di persone in cerca di lavoro. A questa evoluzione si è associata una moderata crescita degli inattivi.
Nello stesso mese le ore autorizzate di CIG sono state oltre 62 milioni, a cui si sommano oltre 22 milioni di ore per assegni erogati dai fondi di solidarietà. Del totale delle ore autorizzate il 59,6% aveva causale Covid-19. Anche a gennaio sono state le imprese del turismo, del commercio e dei servizi di mercato a registrare il numero più elevato delle ore autorizzate con questa causale, a testimonianza che per questi settori la fase critica non è stata ancora superata. In termini di ore di CIG effettivamente utilizzate, destagionalizzate e ricondotte a ULA, si stima che questo corrisponda a 226mila unità lavorative standard. Il combinarsi di queste dinamiche ha determinato un tasso di disoccupazione esteso pari al 10,5%.
Anche a gennaio i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto hanno mostrato un’accelerazione che ne ha attestato la crescita al 4,3% tendenziale. Sulla base di quanto sta avvenendo sui mercati delle materie prime, energetiche e non, il rialzo dovrebbe proseguire anche nei prossimi mesi.