Meander è un (in)consueto horror, opera seconda per il grande schermo del regista francese Mathieu Turi. Collana Midnight Factory
Meander racconta di Lisa (Gaia Weiss), giovane donna incapace di superare il trauma della perdita del piccola figlia Nina e per questo spinta a pensieri suicidi. In una fredda e piovosa notte, presso una zona isolata accetta il passaggio di Adam (Peter Franzén), rendendosi ben presto conto di aver fatto la scelta sbagliata, perdendo i sensi dopo una brusca frenata.
Si risveglia all’interno di un cubo metallico che dà accesso a un dedalo di angusti cunicoli, disseminati di micidiali trappole: addosso una tuta relativamente protettiva e al polso un bracciale luminoso che include un display con un timer su cui compaiono sequenze di count-down, presagio del successivo evento mortale. Muovendo per tratte in cui è possibile unicamente strisciare, Lisa cerca di comprendere cosa stia realmente accadendo, trovandosi ben presto faccia a faccia col suo passato e un improbabile futuro.
Link al trailer: https://youtu.be/BQbRKXHGGZM
Secondo lungometraggio per il giovane francese Mathieu Turi dopo il fantascientifico Hostile, l’intera opera poggia sulle spalle larghe di Gaia Weiss. Il suo è un personaggio disperato per la recente perdita della figlia che lentamente trasformerà quella disperazione in rabbia di vivere.
Davanti a lei una serie di percorsi infernali che metteranno alla prova i suoi già fragili nervi con cadaveri decomposti, orrende creature tra realtà e incubo fino a giungere alla soluzione dell’enigma che si trova all’uscita dalla tana del Bianconiglio.
Meander – Video & Audio
Originale nella messa in scena, non mancano richiami ad altre opere del passato come Saw – L’enigmista per le trovate in termini di trappole mortali, ma il film è stato accostato anche al notevole Cube di Vincenzo Natali. Oltre a essere vivamente sconsigliato a chi soffre di claustrofobia, Meander può far riaffiorare alla mente altre opere “soffocanti” come per esempio Buried di Rodrigo Cortés, tutto ambientato all’interno di una cassa sotterrata in cui si trova un povero disgraziato cui è stato lasciato un cellulare mezzo scarico. In egual misura c’è anche il poco conosciuto Haze – Il muro, di e con Shin’ya Tsukamoto, brutale racconto in soli 50′ minuti di un individuo che si ritrova per uno strettissimo labirinto di cunicoli pronti a mettere a dura prova i suoi nervi e quelli dello spettatore.
Meander è stato bollato come noioso e opera irrisolta ma può arrivare a coinvolgere piuttosto rapidamente per la bravura dell’interprete principale, benché la soluzione al racconto appaia sempre più ovvia e lontana anni luce dall’incipit iniziale. Merita di essere scoperto.
Girato interamente digitale con Sony CineAlta Veinice a imprecisata risoluzione, Meander è offerto nell’originale aspect ratio 2.39:1 (1920 x 1080/24p), codifica AVC/MPEG-4 su BD-50. La fotografia del film non deve essere stata una passeggiata, con pochissima illuminazione si è testimoni di transizioni sovrabbondanti grana con perdita di senso di tridimensionalità. Il disco doppio strato, il generoso bit rate e la qualità dello studio di authoring 64Biz lasciano pensare che trattasi di scelte artistiche, comunque condizionate dalle drastiche scelte di luce a restituire un ulteriore senso di panico e costrizione per i cunicoli attraverso cui si snoda il girone dantesco di Lisa. Neri con buona profondità, colori vivaci, nei rari momenti di intensa luminosità c’è riscontro dei particolari anche in secondo piano.
Doppia codifica DTS-HD Master Audio 5.1 canali italiano e francese, entrambe 24 bit. La qualità tecnica è eccellente per entrambe, ricordando che la versione doppiata comunque include numerosi passaggi in lingua originale con sottotitoli. Centrale con parlato notevole, dinamica per gli effetti con corposità anche grazie alla presenza del subwoofer, affatto complementare. Il passaggio al francese aumenta ulteriormente l’angoscia del momento per la voce della Weiss in presa diretta. Qualche effetto dai canali posteriori nei pochi momenti in cui c’è un significativo posizionamento sonoro anche alle spalle della protagonista.
Meander – Extra
Come extra solo il trailer, ma è presente libretto di approfondimenti testuali a cura di Nocturno editore.