L’intelligenza artificiale al servizio delle aziende e del bene comune
L’intelligenza artificiale con le sue declinazioni in campo professionale e nella vita di tutti i giorni è stato il tema centrale dell’incontro “Brain Storming” organizzato da IAN S.r.l. e tenutosi a Milano venerdì 22 ottobre presso l’Hotel Principe di Savoia.
Ha aperto la seratal’AD di IAN Federica Neri che, dopo aver saluto i presentie presentato gli ospiti della serata, ha introdotto il programma dell’evento, affiancata nella conduzione dalle “Iene” Stefano Corti, Alessandro Ortis, Andrea Agresti e Mitch dj, mentre alla console è stato chiamato il famoso deejay Maurizio Molella.
Punto di partenza la consapevolezza chel’A.I. è “già qui” eche tutti noi conviviamo in armonia con tanti strumenti tecnologici dotati di A.I. che ci continuano a semplificare sempre più la nostra quotidianità.
Si tratta di una tecnologia che, nell’attesa del salto quantico che caratterizzerà gli anni a venire, viene inoltre impiegata in quasi tutti i settori professionali: A.I. applicata al comportamento esterno dei sistemi come nel caso delle apparecchiature dei data center, server, storage, oppure delle automobili o delle apparecchiature medicali: algoritmi o strategie di calcolo per simulare alcune funzioni cognitive dell’uomo senza raggiungere le sue capacità intellettuali; A.I. che utilizza i cosiddetti sistemi simbolici e subsimbolici: i primi emulano le funzioni ad alto livello del cervello: la rappresentazione formale della conoscenza, la logica, le regole e l’inferenza, ecc… I sistemi subsimbolici emulano il funzionamento del cervello a livello elementare: ne sono un esempio le reti neurali artificiali.
Dopo il discorso introduttivo di Federica Neri sono intervenuti sul palco Fabrizio Negri, Amministratore Delegato di Cerved Rating Agency, Giuseppe De Pasquale, Regional Sales Manager di Quantum per Italia, Grecia, Cipro e Malta, e, Special Guest della serata, Brian Pawlowski, Chief Development Officer at Quantum, the inventor of NFS – Network File System.
L’intervento di Fabrizio Negri è stato preceduto dalla proiezione di un suggestivo video realizzato da Cerved sul tema della sostenibilità: «Abbiamo scelto delle immaginisulle problematiche dell’ambiente e del clima dal grande impatto emozionale,proprio per scuotere e sensibilizzare la coscienza collettiva e le coscienze individuali».
Negri ha spiegato che la vera sfida è che oggi tutti comprendano quanto sia inevitabile un percorso deciso verso la sostenibilità: «Da circa tre anni Cerved Rating Agency si occupa di valutare, con metriche sia qualitative sia quantitative,l’impegno delle imprese nell’ambito della sostenibilità, intesa non solo dal punto di vista ambientale ma anche sociale e di governance. Circa due settimane fa sono stati presentati dal Gruppo Cerved i primi dati che dimostrano l’esistenza di una forte correlazione tra la rischiosità dell’impresa e la sua sostenibilità: le aziende più sostenibili risultano le imprese meno rischiose. L’indagine è stata svolta su un campione nazionale e internazionale di grandi, piccole e medie imprese, ed è emerso che la suddetta correlazionenon è legataal settore o al territorio geografico,né alla dimensione dell’impresa».
Un altro interessante dato emerso nelle valutazioni disostenibilità di Cerved, ha sottolineato Fabrizio Negri, è la minore rischiosità delle imprese con una maggiore presenza femminiletra dirigenti e nei consigli di amministrazione e amministratori delegati donna, per poi concludere che: «Nel mondo della sostenibilitàl’utilizzo della tecnologia è un elemento molto importante perché, mancando una rendicontazione obbligatoria che costringale aziende sotto una certa soglia dimensionale a condividere i propri dati, dobbiamo andare a raccogliere noi quei dati. Quindi la tecnologia e l’Intelligenza artificiale ci aiutanoin questa raccolta dei dati di misurazione della sostenibilità e a far sì che essa non sia solo uno slogan ma un impegno reale, e che questo impegno venga misurato».
Per poter reagire in modo agile ai rapidi cambiamenti dei mercati bisogna monitorare costantemente e attuare una trasformazione dinamica dei processi operativi: è questo l’imperativo strategico per molte imprese. IAN questo lo sa bene, nata 42 anni fa non sarebbe arrivata dov’è oggi mantenendo la leadership nel settore dei servizi se non avesse saputo affrontare e gestire con energia e capacità manageriale una dopo l’altra le sfide di un settore così dinamico come quello tecnologico.Ma trasformare i processi e le operations significa oggi passare da un modello basato sui costi e sull’efficienza a un modello orientato al cliente e al mercato. IDC prevede che entro il 2022 le imprese aumenteranno del 40% gli investimenti in data governance e digital operations: il percorso passa infatti da intelligenza artificiale, automazione, data governance e sostenibilità. IDC considera l’aspetto della data governance fondamentale perché, per sostenere i processi aziendali necessari per creare una cultura decisionale basata sui dati, i comportamenti passati devono essere modificati.
«IDC dice che la base dei dati mondiali semplicemente triplicherà: arriveremo a 175 zetabyte» con questa affermazione Giuseppe De Pasquale ha introdotto il suo intervento sulla problematica della sicurezza dei dati, sottolineando che Quantum non opera nel segmento dove si vanno a bloccare o prevenire gli attacchi: «I dati sono un patrimonio enorme per ogni azienda. Perdere i dati, non proteggerli, significa nel 90% dei casi fallire. Le soluzioni proposta da Quantum si occupano della protezione dei dati mirando a evitare che qualcuno possa appropriarsene: permettono di archiviare tutti i dati o i dati più importanti e sensibili in modo che possano essere fruibili ma non attaccabili, proprio perché vengono inseriti in una sorta di cassaforte».
«Noi ci poniamo come ultima frontiera. Quando un nostro cliente viene attaccato e gli vengono rubati o criptati dati, le nostre soluzioni gli permettono di avere i dati archiviati e inviolabili dagli hacker.Questo è molto importante perché quando i dati vengonorubati viene richiesto un riscatto per fornire la chiave di decriptazione a cifre molto elevate».
Brian Pawlowski, che sul palco ha dialogato con Federica e ha risposto con spirito alle domande semiserie dei co-conduttori della serata Stefano Corti e Omnis riguardanti la tecnologia, l’Intelligenza Artificiale e i sui suoi gusti personali riguardo al Cinema e al cibo italiano, ha concluso l’intervento sostenendo di augurarsi un futuro in cui la tecnologia sia sempre più semplice da usare, e quindi sempre più alla portata di tutti, e soprattutto che sia di aiuto nell’ottenere un “mondo sempre migliore”.
In occasione del giorno del suo compleanno, il 22 ottobre, Federica Neri ha presentato in anteprima il suo “avatar”simile a lei sia nell’aspetto che nel modo di esprimersi,progettato per poter essere messo costantemente a disposizione dei dipendenti e dei clienti, in caso di necessità ed emergenza: «Come avete potuto vedere coi vostri occhi un avatar è un assistente virtuale con le sembianze umane per poter rispondere a domande di ogni tipo fornendo così un servizio più personalizzato e continuativo ai clienti per migliorare sempre più la customer experience ad ogni ora del giorno e della notte per motivi di emergenza o per problemi tecnici, oltre ad aiutare gli stessi dipendenti, dandosempre un risconto immediato e sodisfacente. Lo scopo dell’avatar è dunque quello di rendere migliore la comunicazione di tutti i contenuti dei servizi che offriamo».
«Si tratta di un progetto che stiamo ancora sviluppando» – ha proseguito Federica Neri – «I contenuti sono tantissimi e ovviamente siamo in un costante workin progress. Avremmo voluto iniziare a sviluppare l’avatar un anno fa, ma purtroppo il blocco delle nostre vite private e professionali a causa dalla pandemia Covid-19 ha fatto rinviare ogni programmazione».
«Un elemento degno di nota che trae origine dalla base stessa dell’Intelligenza Artificiale è il bisogno di creare una congiunzione tra automazione e ragionamento che si sta spingendo sempre più verso la sfera delle emozioni e dei sentimenti» – ha concluso Federica Neri – «L’Intelligenza artificiale deve essere al servizio del bene comune, dev’essere estremamente affidabile ma al tempo stesso garantire sempre e comunque diritti fondamentali come il rispetto per l’integrità fisico-morale della persona e la libertà dell’individuo. Etica e rispetto sono valori fondamentali per uno sviluppo sostenibile ai quali IAN presta da sempre grande attenzione».