Sono stati pubblicati sulla rivista internazionale “ACS Sustainable Chemistry & Engineering” i risultati di una ricerca svolta dall’Università di Roma “Tor Vergata” in collaborazione con FILMS SpA e Sapienza Università di Roma.

I risultati ottenuti mostrano come sia possibile ottenere manufatti sinterizzati in carburo di tungsteno cementato a partire da polveri di monocarburo di tungsteno ottenute direttamente dal minerale arricchito di tungsteno.

Il minerale di tungsteno, una volta estratto, subisce una serie di lavorazioni chimiche e stadi energivori prima di poter produrre utensili e componenti in metallo duro.  Il processo sviluppato dai ricercatori permette risparmi di energia, di emissioni di anidride carbonica e minore produzione di rifiuti industriali rispetto al processo tradizionale impiegato dall’industria del tungsteno, confermandosi in piena sintonia con l’obiettivo 12 “Consumo e produzione responsabili” dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile.

«I prodotti ottenuti per sinterizzazione delle polveri di WC con cobalto hanno mostrato proprietà tecnologiche e di impiego assolutamente idonee per la produzione industriale», ha affermato Riccardo Polini professore di Chimica Generale ed Inorganica presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche dell’Università di Roma “Tor Vergata”. «È importante ricordare – aggiunge il professor Polini – che oltre la metà dell’utilizzo complessivo annuale mondiale del tungsteno va nella produzione di manufatti in “metallo duro”, largamente utilizzati in moltissimi settori dell’industria estrattiva, delle costruzioni e manifatturiera, tanto da indurre la Commissione Europea ad inserire il tungsteno nell’ elenco di materie prime critiche per l’UE del 2020, essendo una materia prima strategica e fondamentale per l’economia del continente».

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