Costellazioni satellitari per una rete 5G più diffusa ed efficiente
Il Dipartimento di Ingegneria dell’Energia Elettrica e dell’Informazione “Guglielmo Marconi” dell’Università di Bologna è alla guida del nuovo progetto europeo DYNASAT. Finanziato dal programma Horizon 2020 all’interno dell’ambito Space, il progetto è pensato per mettere a punto tecniche che, attraverso mega costellazioni di satelliti non geostazionari, permettano di estendere la rete 5G anche in aree che oggi non sono raggiunte dalla copertura della rete mobile.
“Questo progetto contribuirà a rafforzare la leadership europea nel campo delle soluzioni satellitari pensate per il 5G, offrendo così risposta ad una delle sfide chiave del settore: la copertura del segnale anche nelle aree rurali”, dice Alessandro Vanelli Coralli, professore dell’Università di Bologna che coordina il progetto.
Il lavoro degli studiosi andrà ad inserirsi nel dialogo in corso presso il 3GPP – la collaborazione internazionale per la standardizzazione dei sistemi di telecomunicazione – che riguarda la definizione delle funzionalità dei dispositivi 5G e delle infrastrutture necessarie per il funzionamento della rete. In questo contesto, la sviluppo di costellazioni satellitari potrebbe infatti rivelarsi fondamentale per molti operatori telefonici e in particolare per lo sviluppo di settori cruciali come quello dei trasporti o della sicurezza pubblica.
Per rispondere al continuo aumento della domanda di traffico per i dispositivi mobili, gli esperti di DYNASAT puntano quindi a sviluppare nuove tecniche di trasmissione ad alta efficienza che permettano di sfruttare al meglio la capacità delle infrastrutture di rete. Uno sforzo che contribuirà a definire i nuovi standard internazionali per il 5G stabiliti il 3GPP.
DYNASAT riunisce partner con competenze diverse e complementari nel campo delle telecomunicazioni, oltre ad un comitato consultivo formato da importanti operatori di reti mobili e satellitari. Coordinato dal Dipartimento di Ingegneria dell’Energia Elettrica e dell’Informazione “Guglielmo Marconi” dell’Università di Bologna, il progetto coinvolge anche Martel, Thales Alenia Space, Magister Solutions, Fairspectrum e l’Università degli Studi di Parma.