Nel mese di giugno, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività registri un aumento dello 0,1% su base mensile e una diminuzione dello 0,2% su base annua, confermando la stima preliminare.
A determinare l’inflazione negativa per il secondo mese consecutivo sono i prezzi dei Beni energetici, che sia nella componente regolamentata sia in quella non regolamentata confermano flessioni molto ampie. I prezzi dei Beni alimentari continuano invece a crescere, con un’accelerazione di quelli degli Alimentari non lavorati e un lieve rallentamento dei prezzi degli Alimentari lavorati. A registrare tassi di crescita sopra il punto percentuale sono anche i prezzi dei Tabacchi e dei Servizi vari che contrastano, insieme a quelli dei Beni alimentari, le spinte deflazionistiche dei Beni energetici.
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici decelerano rispettivamente da +0,8% a +0,7% e da +1% a +0,9%.
Il lieve aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto per lo più alla crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti, sostenuta dai consueti fattori stagionali.
L’inflazione acquisita per il 2020 è pari a zero per l’indice generale e a +0,7% per la componente di fondo.
Rallentano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto tornano a crescere.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo registra una variazione congiunturale nulla e una diminuzione dello 0,4% su base annua, confermando la stima preliminare.