Sostenibilità e lavoro agile: un binomio incorniciato nel quadro dello sviluppo tecnologico, filosofie e pratiche organizzative divenute ancora più centrali ai tempi dell’emergenza coronavirus. È proprio sul terreno delle tecnologie avanzate al servizio dell’ambiente che operano Graded e Open Fiber: la prima si è affidata alla seconda per introdurre nei suoi processi la fibra ottica integrale FTTH, supporto decisivo per i progetti di monitoraggio da remoto, Internet of Things e realtà aumentata avviati dall’impresa guidata dal presidente dell’Unione Industriali di Napoli e di Confindustria Campania, Vito Grassi.
Le misure restrittive imposte dall’attuale emergenza sanitaria, col massiccio ricorso allo smart working da parte di tutti i dipendenti, si sono peraltro tradotte in importanti benefici dal punto di vista ambientale: in un solo mese, il lavoro agile messo in campo dalle donne e dagli uomini di Graded ha portato a una riduzione di circa 35 tonnellate di CO2 emesse nell’aria. Un risultato reso possibile anche e soprattutto grazie alla velocità e alla stabilità delle connessioni garantite dall’accesso al web interamente in fibra ottica di Open Fiber, sistema che ha consentito la piena operatività della società partenopea senza rallentamenti o saturazioni di linea.
“Le grandi sfide ambientali e sociali che ci troviamo ad affrontare – spiega Vito Grassi, amministratore delegato di Graded e presidente di Confindustria Campania – richiedono un profondo ripensamento del nostro modello di sviluppo e una nuova cultura organizzativa del lavoro. Un processo avviato già da alcuni anni e che sarà destinato ad accelerare dopo questo tsunami che ha investito l’economia globale: la sostenibilità dovrà diventare sempre più un obbligo per le imprese, lo specchio di una rinnovata mentalità e sensibilità del management, chiamato a ottimizzare processi e prodotti per ridurne al minimo l’”impronta ambientale”. Obiettivo che rappresenta da sempre la mission di Graded e che perseguiamo attraverso una serie di azioni rese possibili da un processo di trasformazione digitale a supporto di modelli operativi sempre più snelli e orientati alla riduzione di materiali e documenti cartacei, snellimento delle procedure aziendali, centralizzazione e maggiore fruibilità dei dati, immediatezza delle informazioni. Non solo smart working dunque, avviato già in tempi non sospetti con tecnici e ingegneri connessi da remoto dai cantieri in Italia e all’estero dove abbiamo in corso la realizzazione o la manutenzione di impianti. Ma soprattutto ricerca continua di nuovi soluzioni tecnologiche finalizzate a incrementare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti rinnovabili, che rappresentano i principali pilastri della transizione energetica. Insieme possono provvedere alla riduzione di oltre il 90% delle emissioni di Co2 legate all’energia richiesta. E ancora: abbiamo promosso la transizione alla mobilità green avviata da Graded nel 2017 per l’intero Parco auto, mettendo in cantiere anche nuovi progetti che prevedono esperimenti di “Isole a impatto 0” con un risparmio potenziale di circa 12.000 kg di C02 l’anno”.
“Sviluppo digitale, sicurezza e sostenibilità sono le tre leve principali della nostra mission – sottolinea Elisabetta Ripa, amministratore delegato di Open Fiber – a maggior ragione in un momento delicato e complesso come quello che tutto il Paese sta attraversando. Fin dall’avvio dell’emergenza in atto abbiamo intensificato gli sforzi necessari ad affiancare cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni nell’irrinunciabile processo di crescita tecnologica che Open Fiber s’è prefissata di percorrere fin dalla sua costituzione. Anche nei termini di una consapevole e profonda incentivazione dello smart working, forma di lavoro che può esprimere al meglio le sue potenzialità solo attraverso reti di telecomunicazione all’avanguardia”. “Open Fiber è per sua stessa natura – continua Ripa – votata all’implementazione di tecnologie altamente performanti ed eco-friendly. La fibra ottica, rispetto agli altri sistemi di telecomunicazioni contraddistinti dalla presenza di cavi in rame, consuma energia solo quando sta attivamente trasmettendo. Ed è quindi molto più efficiente in termini di performance. Il cavo di fibra è infatti composto di finissimi filamenti in vetro o polimeri protetti da un rivestimento in gomma. È molto più sottile e flessibile, e si danneggia molto di rado rispetto a quello in rame. Una rete integralmente in fibra ottica realizzata in maniera ottimale è dunque un mezzo di trasmissione potenzialmente perfetto: non risente di disturbi elettromagnetici, non subisce variazioni a causa della temperatura e riflette il segnale di ingresso senza perdita di dati. Restituendo stabilità e velocità d’accesso al web incomparabilmente superiori rispetto ad altre infrastrutture più datate. L’esempio di Graded non può quindi che essere un modello da seguire e incoraggiare”.