Il Misery Index Confcommercio di febbraio 2020 si è attestato su un valore stimato di 17,8 in diminuzione di cinque decimi di punto rispetto a gennaio. Il ridimensionamento dell’indicatore è derivato in misura quasi esclusiva dal rallentamento registrato dall’inflazione dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto. Il dato di febbraio è rappresentativo di una situazione che non aveva ancora subito i contraccolpi della pandemia provocata dal Covid-19. Il nostro Paese si è trovato ad affrontare questa emergenza con un’area molto ampia di disagio sociale le cui dimensioni, in conseguenza del rallentamento economico in atto, avevano smesso di ridursi. È necessario evitare che, come accaduto nella precedente fase di crisi, parte dell’ampliamento dell’area del disagio diventi strutturale, con interventi che non si limitino alla fase più acuta ma accompagnino e favoriscano il recupero.
A febbraio il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 9,7%, valore sostanzialmente in linea con il dato degli ultimi cinque mesi. Includendo una parte dei sottoccupati tra i disoccupati, fermo restando il complesso delle persone presenti sul mercato del lavoro, la situazione si conferma meno favorevole, con un tasso di disoccupazione pari all’11,3%, anche in questo caso negli ultimi mesi si è rilevata una scarsa variabilità. All’interno dei disoccupati la componente relativa ai sottoccupati si conferma stabile in termini congiunturali e in moderato aumento nel confronto annuo.
A febbraio 2020 le ore autorizzate di CIG hanno registrato, dopo cinque mesi di continuo aumento, una diminuzione nel confronto annuo (-26,5%). Anche in termini di ore di CIG effettivamente utilizzate destagionalizzate e ricondotte a ULA la tendenza, sia in termini congiunturali sia su base annua, è moderato decremento. Dal lato degli scoraggiati a fronte di una sostanziale invarianza sul mese precedente, nel confronto con febbraio del 2019 si evidenzia una diminuzione.
Il combinarsi di queste dinamiche ha portato ad una diminuzione, su base mensile, di un decimo di punto del tasso di disoccupazione esteso e ad una riduzione di otto decimi di punto nel confronto annuo.
Nello stesso mese i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto sono aumentati dello 0,8% su base annua, in rallentamento rispetto all’1,3% di gennaio.