Il Gruppo Electrolux ha recentemente pubblicato i risultati del più ampio studio del settore sulle abitudini di lavaggio in Europa, uno studio che è diventato un punto di riferimento per ciò che concerne i comportamenti del consumatore nel fare il bucato e la sua ricerca di soluzioni più sostenibili.
12 milioni di italiani sono passati al lavaggio a 30°C dal 2020 ad oggi. 35 milioni gli europei. Il passaggio ha consentito di risparmiare 320.000 tonnellate di CO2 equivalente a livello italiano e oltre 952.000 tonnellate a livello europeo. Il 56% degli intervistati in Italia lava oggi il bucato a 30° o meno. Se il trend continuerà, entro il 2025 la maggior parte dell’Europa laverà a 30°C. Il 31% degli intervistati in Italia ha iniziato ad usare i programmi eco per ridurre i consumi.
La ricerca mostra come negli ultimi anni le abitudini di lavaggio siano mutate a vantaggio del Pianeta, con una forte accelerazione dovuta all’attuale crisi energetica. L’86% degli intervistati a livello europeo ha infatti dichiarato di aver cercato di ridurre il consumo energetico negli ultimi 12 mesi e il 91% che sarà importante risparmiare sul costo dell’energia nei prossimi 12 mesi. Il 58% ha dichiarato inoltre che “l’efficienza energetica” sarà un fattore fondamentale per l’acquisto del prossimo elettrodomestico.
In Italia l’88% degli intervistati, dichiara di prestare attenzione al consumo energetico e il 94% si è impegnato per ridurlo ad esempio lavando più spesso di notte, riducendo la temperatura di lavaggio o scegliendo programmi eco.
Per quanto riguarda i criteri di scelta d’acquisto, ai primi posti ci sono l’efficienza energetica e il costo.
“Questi dati confermano che i consumatori sono davvero pronti a cambiare le loro abitudini di lavaggio, per rispondere a nuove esigenze di risparmio energetico ma anche alla crescente volontà di limitare il proprio impatto sull’ambiente”, dichiara Manuela Soffientini, Presidente e AD di Electrolux Appliances e Presidente di Electrolux Italia. “Il ruolo di aziende come il Gruppo Electrolux è quello di rispondere alle nuove esigenze dei consumatori proponendo elettrodomestici sempre più orientati all’efficienza energetica, intuitivi e facili da utilizzare. Ed è quello che ci impegniamo a fare offrendo ad esempio tecnologie che suggeriscono in tempo reale al consumatore l’utilizzo di programmi eco, che dosano automaticamente il detersivo riducendone lo spreco o che permettono di impostare l’avvio del programma in una fascia oraria più favorevole”.
La temperatura di lavaggio è probabilmente l’elemento che influenza maggiormente i costi energetici di una famiglia, le emissioni di CO2 e la longevità dei capi quando si tratta di fare il bucato.
Nel 2020 un altro studio di Electrolux Group mise a confronto il global warming potential del lavaggio a 30 e 40°C. I risultati mostrarono che la riduzione di 10°C della temperatura riduceva il GWP di circa il 25% nella fase di utilizzo del prodotto. In poche parole una famiglia può risparmiare fino a 27,2 kg di CO2 equivalente ogni anno solo abbassando la temperatura di lavaggio da 40 a 30°C.
L’Italia oggi è tra i Top 4 Paesi europei che fanno il bucato a 30° o meno assieme a Spagna, Regno Unito, Francia e a parimerito con il Portogallo. I paesi in cui si lava ancora a 60°C e oltre sono Finlandia, Norvegia, Germania e Polonia, anche se comunque si nota anche qui un trend verso temperature di lavaggio più basse.
*Il calcolo si basa su: il numero totale di famiglie che hanno ridotto la temperatura di lavaggio da 40°C a 30°C in Europa dal 2020 è di 35.015.308 moltiplicato per un risparmio annuale di CO2-eq fino a 27,2 kg per famiglia all’anno, diviso per 1.000, per arrivare a 952.416 tonnellate di CO2-eq risparmiate. Un risparmio di CO2-eq fino a 27,2 kg all’anno per famiglia, derivante dalla riduzione della temperatura di lavaggio da 40°C a 30°C, si basa sulla riduzione della temperatura di lavaggio dal ciclo Cotone 40°C al ciclo Cotone 30°C, usando un detergente in polvere, una lavatrice con capacità di 8 kg e con un impatto sul Potenziale di Riscaldamento Globale della fase di utilizzo inferiore del circa 25%. In termini reali, riduce l’equivalente di CO2 da 1436 Kg CO2-eq a 1.164 Kg CO2-eq in dieci anni o fino a 27,2 Kg di CO2-eq ogni anno per famiglia, sulla base di una famiglia con una media di una lavatrice.